"La promozione dello skypass è sessista", bufera sulle Dolomiti
L'azienda, però, si è dimostrata super reattiva e ha immediatamente modificato la frase incriminata...
Deve aver strabuzzato gli occhi la giudice Paola Di Nicola Travaglini quando, cercando notizie relative a una vacanza in montagna, sulle Dolomiti, si è trovata di fronte una narrazione che l'ha letteralmente scossa. Il motivo? Il contenuto della promozione per lo skypass family, secondo la giudice, è sessista. E così ha preso carta e penna e ha scritto a Dolomiti Supersky per chiedere di rimuovere immediatamente quel contenuto "pieno di stereotipi sessisti".
"La promozione dello skypass è sessista", bufera sulle Dolomiti
"Stavo comprando lo Sky pass per la nostra famiglia e mi sono imbattuta in questo “esempio” sessista. In attesa di segnalare al comitato pari opportunità della Regione, ho scritto al sito di Dolomiti super Sky il seguente messaggio: “Chiedo l’immediata rimozione dell’esempio che avete proposto in relazione all’utilizzo dello skipass family. “Per esempio: se la famiglia composta da padre, madre, figlia e nonno, acquista 40 giornate sci (10 giornate sci per persona), il padre, che è un appassionato, potrà consumare 16 giornate sci.
La madre, ogni tanto accompagna il marito, trascorrendo in totale 6 giornate sulle piste. Il nonno, ancora attivo, solcherà le piste 4 volte, mentre la figlia vivrà la propria passione per lo sci sciando 14 giornate con i suoi amici.”
Si tratta di una modalità di rappresentazione dei ruoli familiari che, in violazione di tutte le norme costituzionali ed internazionali, a partire dalla convenzione di Istanbul, continua a riproporre stereotipi di genere inaccettabili e non degni di un paese civile.
Scrivere che l’uomo di famiglia utilizza lo skipass in numero superiore a tutti gli altri componenti; che la moglie si limita talvolta ad accompagnarlo; che la figlia utilizza un numero più basso di giornate rispetto al padre, per di più prevedendo che lo faccia con gli amici (e perché non da sola o per prepararsi a delle gare?) dimostra un atteggiamento sessiste e maschilista inaccettabile per chi, come me e tante e tanti altri, viene a godere la bellezza delle Dolomiti immaginando di trovare una cultura aperta e priva di quegli stereotipi che costituiscono la struttura su cui nasce e cresce la violenza contro le donne. Come scritto in premessa chiedo dunque che l’esempio trovato sul sito venga immediatamente rimosso".
La risposta immediata
"Da Dolomiti super Sky, che ringrazio per l’attenzione e la tempestività, mi è arrivata oggi pomeriggio la comunicazione che il sito ha sostituito “l’esempio”.
Ora possiamo leggere:
“Per esempio: se la famiglia composta da genitore e/o relativo partner, figlia e nonna, acquista 40 giornate sci (10 giornate sci per persona), il genitore appassionato, potrà consumare 16 giornate sci. Il/la partner, meno appassionato/a trascorrerà in totale 6 giornate sulle piste. La nonna, ancora attiva, solcherà le piste 4 volte, mentre la figlia vivrà la propria passione per lo sci sciando 14 giornate.”
Questa esperienza, come l’indignazione di tutti e tutte voi, mi fa dire che la cittadinanza attiva e la capacità di ascolto sono in grado di rendere questo uno splendido Paese".