L'appello degli industriali: "Meloni non dimenticare la montagna"
Quattro proposte di Confindustria per salvare il Bellunese
Sgravi sull’energia nelle terre alte, immediata incardinazione e approvazione della legge quadro sulla montagna, accelerazione delle opere – materiali e immateriali – in vista delle Olimpiadi 2026, misure straordinarie per i giovani: sono questi i quattro punti che Confindustria Belluno Dolomiti pone immediatamente all’attenzione del nuovo Governo Meloni.
L'appello degli industriali: "Meloni non dimenticare la montagna"
“L’azione dell’Esecutivo dovrà essere efficace quanto tempestiva. È chiaro a tutti che non c’è un minuto da perdere - afferma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – auguro al nuovo presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni un buon lavoro nell’interesse del Paese, delle sue imprese e dei singoli territori”.
Il Veneto potrà contare su ben tre ministri – Casellati, Nordio e Urso – e questo amplifica le aspettative soprattutto di chi vive in montagna.
“Che Giorgia Meloni sia la prima presidente donna del Consiglio non è un fatto né scontato né di poco conto – continua Berton - ma il risultato di un lento processo di evoluzione che non possiamo non accogliere con grande soddisfazione. È un messaggio potente per le nuove generazioni di ragazze, la dimostrazione che niente è impossibile se si punta sulle proprie inclinazioni e sui propri talenti. È un passo in avanti per il nostro Paese al quale dovranno seguirne altri. Una società cresce – umanamente ed economicamente – solo se c’è piena inclusione”.
- CARO-BOLLETTA, INTERVENTI MIRATI PER LA MONTAGNA
“Con gli attuali prezzi dell’energia, la montagna rischia di entrare in una spirale recessiva prima di altri territori per il semplice fatto che da noi le spese energetiche incidono più che altrove. Vale per le famiglie – costrette a ridurre i consumi sul mercato interno – così come per le imprese, che a causa delle bollette dei mesi scorsi hanno già azzerato qualsiasi marginalità operativa”.
Questa la fotografia della presidente degli industriali bellunesi.
“Per la montagna servono quindi misure integrative accanto a quelle che si stanno individuando in queste ore e concordate a livello europeo, come il tetto dinamico al prezzo del gas. Come più volte chiesto, fin dall’inizio della spirale di aumenti, serve introdurre un meccanismo che riconosca le maggiori spese energetiche che la gente di montagna con le sue imprese è costretta a sostenere. Il tema è urgente, in molte zone della nostra provincia le caldaie sono già state accese con crescente apprensione”.
- LEGGE QUADRO SULLA MONTAGNA
“Un segnale di attenzione immediato deve arrivare dalla discussione a approvazione della legge quadro sulla montagna, il cui iter è stato interrotto a causa della fine anticipata della precedente legislatura – sottolinea Berton - Si tratta di un testo già adottato dal Governo uscente con le relative coperture finanziarie e frutto di un lavoro straordinario fatto dai principali attori della montagna italiana, compreso il mondo economico bellunese. Penso sia un patrimonio comune da difendere e da riprendere in mano a strettissimo giro. La legge c’è e pure le coperture finanziarie, 100 milioni di euro per il 2022 e 200 per il 2023 e 2024. Sarebbe miope perdere opportunità e risorse in un momento in cui abbiamo bisogno di misure concrete per arrestare il tremendo calo demografico in corso”.
- INFRASTRUTTURE E OLIMPIADI
“Ci sono ancora tre anni effettivi per realizzare le opere utili alle Olimpiadi 2026. Sarà una corsa contro il tempo, ma la politica – a tutti i livelli e di qualsiasi orientamento – non potrà esimersi dal portare a termine questa sfida”.
Il timore della presidente è più che giustificato dal momento che, sull’Alemagna, devono ancora essere terminati i lavori dei Mondiali di sci alpino del 2021 a Cortina d’Ampezzo.
“I ritardi accumulati sulle opere in corso – come per le varianti di Longarone e di Cortina – sono ingiustificabili ma non devono farci perdere di vista l’obiettivo: realizzare quelle infrastrutture che a questa provincia mancano da sempre con particolare attenzione alla mobilità intervalliva, dallo Zoldano al Comelico, aree delicatissime che non possono rischiare l’isolamento”, rimarca Berton.
- PIANO STRAORDINARIO PER I GIOVANI
“Consentire ai giovani e alle giovani famiglie di rimanere ma anche trasferirsi in montagna deve essere una priorità condivisa, fra tutte è la più urgente - conclude Berton - Come Associazione degli Industriali abbiamo attivato tante iniziative per trattenerli sul territorio e mostrare loro che le nostre aziende sono pronte ad accoglierli con proposte competitive. Luiss Business School e ITS Meccatronico, per esempio, sono iniziative che fino a qualche anno fa non c’erano. Ma serve che ognuno faccia la sua parte, promuovendo – ad esempio – dei piani a favore della residenzialità senza dimenticare l’attivazione di asili nido e servizi alla persona”.