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Micro e piccole imprese bellunesi, stangata di 30 milioni per il caro tasso di interessi

La presidente di Confartigianato Scarzanella: “Forte preoccupazione per il futuro”

Micro e piccole imprese bellunesi, stangata di 30 milioni per il caro tasso di interessi
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È di 30 milioni di euro l’extra costo da caro tasso di interessi bancari sopportato dalle micro e piccole imprese della provincia di Belluno.

Micro e piccole imprese bellunesi, stangata di 30 milioni per il caro tasso di interessi

Una situazione che accomuna le province venete economicamente più forti. Il Veneto, infatti, con i suoi 944 milioni di extra costo da caro tassi, è secondo in Italia, superato solo dalla Lombardia. Il dato emerge da un’analisi compiuta dal centro studi Confartigianato.

“Gli alti tassi d’interesse praticati dagli istituti di credito - spiega Claudia Scarzanella, presidente Confartigianato Imprese Belluno - oltre al rallentamento dell’economia, hanno comportato un calo dei prestiti alle imprese. A dicembre 2023 in provincia si conta 1 miliardo 545 milioni di euro di prestiti, con un calo tendenziale del 3,7% rispetto al 2021. Il punto più alto si era registrato a dicembre 2021, con 1 miliardo 104 milioni di prestiti”.

Nel manifatturiero i prestiti alle imprese sono scesi a 526 milioni di euro, con un meno 6,3% tendenziale rispetto al 2021. Critica anche la situazione per il settore delle costruzioni che, con i suoi 124 milioni di euro di prestiti, ha visto una discesa tendenziale del 14,3% a fine 2023. Anche il credito alle imprese di servizi ha subito un rallentamento nell’ultimo trimestre del 2023. Già a settembre i prestiti erano scesi dello 0,4%, a dicembre la variazione è stata del meno 0,6%, attestando l’ammontare totale a 778 milioni di euro. Lo studio Confartigianato ha anche analizzato le fonti di finanziamento delle micro e piccole imprese della provincia.

“Al primo posto c’è l’autofinanziamento - continua Scarzanella - che interessa il 76% delle Mpi. Il credito bancario a medio e lungo periodo è praticato dal 34,7% delle imprese, mentre quello a breve dal 13,3%. Questa linea di tendenza conferma da una parte la capacità di investimento delle MPI, ma dall’altra è il segnale delle difficoltà di accesso al credito. Per questo il ruolo dei Consorzi artigiani di garanzia è sempre più centrale, unitamente agli stanziamenti camerali e comunali, in questa congiuntura rallentata e incerta. Da sottolineare anche lo scarso peso dei sostegni pubblici: solo il 2,7% delle imprese ha usufruito di incentivi e agevolazioni pubbliche, mente i contributi o fondi europei hanno interessato il 6,7% delle Mpi bellunesi”.

Il dato relativo al grado di dipendenza da fonti esterne di finanziamento delle imprese evidenzia che il 38,8% delle imprese bellunesi ha un certo livello di dipendenza, solo il 7,7% ha un’elevata o molto elevata dipendenza.

“Ancora più evidente è il dato della dipendenza dalle banche - conclude Scarzanella - che riguarda il 38,7% delle imprese bellunesi, dato che vale il 18° posto in Italia. Hanno elevata o molto elevata dipendenza dalle banche il 10,2% delle imprese. Il credito è un termometro importante della salute della nostra economia. La durata della stretta monetaria sta costando cara alle nostre imprese, mentre altre situazioni potrebbero diventare fonte di grosse preoccupazioni, prime fra tutti i rischi di natura geopolitica che ricadono sul commercio internazionale”.

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