Morto Angelo Devich, pilastro del soccorso alpino bellunese
La Santa messa sarà celebrata in forma privata nella Chiesa di San Martino in Valle Aurina e le sue ceneri verranno deposte al cimitero di Livinallongo, dove continuerà a osservare le sue montagne Marmolada e Civetta
Lutto nel soccorso alpino. È morto Angelo Devich.
Morto Angelo Devich, pilastro del soccorso alpino bellunese
Devich, 75 anni, se ne è andato nella notte tra il 24 e il 25 dicembre.
“Fatichiamo ancora a crederci - commentano dal soccorso alpino - È stato un pilastro della nostra storia. Mai un comportamento sopra le righe, mai una parola urlata, al contrario sempre rigoroso, con la capacità di scegliere poche parole, quelle giuste. Impegnato tenacemente in ogni attività intrapresa, con la sua pacata determinazione è riuscito a far crescere la II Zona, quando ancora si chiamava Delegazione Bellunese, portando a regime i primi corsi di formazione - come quelli per tecnico di Soccorso alpino - e contribuendo allo sviluppo tecnologico e operativo, fondamentali nella cooperazione che prenderà avvio con la nascita dell'elisoccorso”.
A partire dal 1980 Angelo è stato per 10 anni delegato della II Zona Bellunese del Cnsas, per ricoprire poi la carica di presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto - CNSAS nei primi due anni dalla sua istituzione nel 1990.
Tanti, troppi, i ricordi negli anni di partecipazione alla vita delle Stazioni di cui ha fatto parte, Pedemontana del Grappa e Longarone. A lui si deve la nascita del Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane nel 2005 e lo sviluppo nell'ambito della ricerca delle persone scomparse, che lo ha portato fino all'ultimo a dare il proprio contributo e competenze a livello nazionale.
“Ci ha lasciati in punta di piedi lontano da frastuono, come è stata da sempre sua abitudine - conclude il soccorso alpino - Per sua stessa volontà, la Santa messa sarà celebrata in forma privata nella Chiesa di San Martino in Valle Aurina e le sue ceneri verranno deposte al cimitero di Livinallongo, dove lui continuerà a osservare le sue montagne Marmolada e Civetta. Grazie per quanto hai fatto, Angelo. Un abbraccio fortissimo a Susy”.