Parrucchiere, estetiste e la piaga dell’abusivismo a Belluno: “Servono più controlli”
In provincia di Belluno operano 400 aziende, di cui 253 nel settore dell’Acconciatura e 147 nell’Estetica, occupando 728 addetti, 487 addetti nell’Acconciatura e 241 nell’Estetica
Cresce il fenomeno dell’abusivismo nei settori dell’acconciatura ed estetica. Un fenomeno che si è aggravato durante la pandemia e che ha favorito l’inserimento nel mercato di figure che erogano prestazioni irregolari, sottraendo in tal modo clientela ai saloni.
Parrucchiere, estetiste e la piaga dell’abusivismo a Belluno: “Servono più controlli”
Si aggiunge al quadro già critico il recente proliferare di piattaforme online che operano indisturbate, proponendo prestazioni a domicilio o addirittura in forma ambulante, senza curarsi dei limiti imposti dalle normative di settore e dai regolamenti comunali.
“L’abusivismo nella nostra categoria a livello nazionale raggiunge tassi del 27,6%, la più alta dei vari settori superando di gran lunga il tasso medio nazionale, che si ferma al 14,4%. - affermano le presidenti dei Mestieri Acconciatura ed Estetica di Confartigianato Imprese Belluno Ivana Del Pizzol e Alessandra Feltrin – Da tempo stiamo promuovendo una campagna di sensibilizzazione sui nostri canali social e web per combattere il fenomeno, come l’ultima campagna partita a fine giugno con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. C’è un’urgente necessità di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di affidarsi esclusivamente a imprese regolari e professionisti qualificati, in grado di offrire servizi sicuri e di qualità, nel pieno rispetto delle norme igienico sanitarie e di tutela della salute delle persone”.
In provincia di Belluno operano 400 aziende, di cui 253 nel settore dell’Acconciatura e 147 nell’Estetica, occupando 728 addetti, 487 addetti nell’Acconciatura e 241 nell’Estetica.
“Crediamo che le aziende che operano nella legalità vadano tutelate e protette dalla concorrenza sleale – concordano Feltrin e Del Pizzol - Noi imprenditori ed imprenditrici, che siamo principalmente artigiani, ci sottoponiamo a continui aggiornamenti e partecipiamo a corsi di formazione per noi e i nostri dipendenti, per offrire ai nostri clienti un servizio di alta qualità, con attrezzature e prodotti certificati, professionalità e affidabilità”.
Feltrin spiega che le persone, rivolgendosi ad operatori non qualificati, possono mettere a repentaglio la propria salute. Non solo. In una situazione di inosservanza delle norme vigenti, possono correre addirittura il rischio di ricevere a propria insaputa trattamenti che possono essere effettuati solo da personale medico specializzato, che possono comportare danni, perfino molto gravi, alla salute.
Confartigianato Imprese Belluno chiede quindi da una parte un’intensificazione dei controlli da parte delle autorità competenti nei confronti di chi opera nell’illegalità e dall’altra, con questa azione di sensibilizzazione contro l’abusivismo, vuole lanciare un richiamo forte alla popolazione, affinché non solo eviti di affidarsi a estetisti e parrucchieri non autorizzati o qualificati, ma segnali anche alle autorità situazioni di illegalità a tutela della categoria.
“È vero che i costi di gestione sono elevati, tra aumento dell’energia, formazione, affitti o mutui per i locali e acquisto di apparecchiature e attrezzature sempre più moderne e tecnologiche – concludono Feltrin e Del Pizzol – ma non può essere un alibi per lavorare in nero o risparmiare sulla pelle dei clienti. I cittadini devono sapere che ricevere trattamenti nella propria abitazione o in locali non a norma è illegale e che scegliere di rivolgersi a imprese regolari vuol dire sostenere i lavoratori, l’economia del Paese e lo sviluppo delle imprese”.