Parte dal Gambia a 15 anni per scappare dalla povertà: ora è aiuto cuoco al rifugio Carducci
Protagonista della vicenda Saikou Samateh, originario del Gambia...
Aveva detto ai genitori di partire per una vacanza. E invece, dal Gambia, a soli 15 anni, ha raggiunto l'Italia. E ora è aiuto cuoco al rifugio Carducci nelle Dolomiti di Auronzo. Una storia di speranza, di integrazione, quella di Saikou Samateh, il giovane che ha lasciato il suo Paese stretto nella morsa della povertà, per tentare di cambiare vita. E ce l'ha fatta.
Parte dal Gambia a 15 anni per scappare dalla povertà: ora è aiuto cuoco al rifugio Carducci
Un'avventura quella di Saikou, piena di insidie. Ha dovuto superare il confine con il Senegal a piedi, poi ha preso una corriera per il Mali (senza poter pagare il biglietto). Lì ha fatto per un paio di mesi il pastore. Poi è riuscito a partire per alla volta della Libia.
Qui ha conosciuto un uomo, un signore che l'ha fatto lavorare per 9 mesi sui suoi terreni. Non ha mai percepito denaro, aveva solo un tetto e un po' di cibo. Tanti sacrifici, insomma, tanto dolore... Poi però quell'uomo gli ha fatto un regalo: gli ha pagato il biglietto per salire su uno di quei barconi diretti in Italia. Un viaggio di un anno, complessivamente, dall'ultimo saluto ai suoi famigliari fino all'arrivo sullo Stivale. Una volta a Lampedusa ha potuto chiamare la sua famiglia per raccontare il proprio progetto. Dalla Sicilia è stato trasferito ad Alpago, poi Limana e alla fine Auronzo. Qui la sua vita è cambiata. Giuseppe Monti Fabbro, il gestore del rifugio Carducci, l'aveva visto lavorare. Ed era rimasto stupito dalla sua forza di volontà. Chiedergli di lavorare per lui è stato facile.
Saikou non aveva mai visto così tanta neve. Ha dimostrato da subito di essere un giovane in gamba: i suoi pani sono meravigliosi, e si è guadagnato il ruolo di panettiere del rifugio. Ma oltre al pane si è specializzato nel gulash, nel minestrone, nel ragù e pure nei dolci. Ora è un appassionato di ferrate e si arrampica per 1400 metri di dislivello. E se in Italia il dibattito sul lavoro ha preso una piega polemica, tra chi sostiene che i giovani non vogliano più impegnarsi, e chi, al contrario, indica i salari troppo bassi come ragione della scarsa occupazione, al rifugio questi problemi non esistono. Perché Saikou ha una voglia sfrenata di lavorare e il suo stipendio da 1500, 1600 euro al mese, gli basta.