parco nazionale dolomiti bellunesi

Piani eterni, esplorato un altro chilometro della grotta più profonda del Veneto

Massimiliano Ceschin, Daniel Watschinger, Carlo Centazzo e Filippo Felici sono i quattro speleologi che hanno visitato queste enormi gallerie sotterranee

Piani eterni, esplorato un altro chilometro della grotta più profonda del Veneto
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Tre giorni nelle profondità della terra. Un altro chilometro conquistato in uno dei luoghi più remoti e inaccessibili della terra.

Piani eterni, esplorato un altro chilometro della grotta più profonda del Veneto

Parliamo del complesso dei Piani Eterni, al centro del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, che supera i 38 chilometri di sviluppo, per una profondità massima dall’ingresso più alto al fondo di ­-1.052 metri. Quattro professionisti, grazie anche al supporto del gruppo speleologico Feltre che ha organizzato la logistica, hanno trascorso tre giorni, dal 3 al 5 gennaio 2024, nel fondo di questa grotta.

Fatica, sangue e sudore in una prova difficilissima che mette a dura prova il fisico ma anche la mente. Loro sono Massimiliano Ceschin, Daniel Watschinger, Carlo Centazzo, Filippo Felici (è possibile vederli nella galleria in fondo all’articolo grazie alle foto di Carlo Centazzo).

“L'ennesimo racconto annuale di una esplorazione infinita, in un sistema di grotte infinito, in un punto da raggiugere tra i più remoti del nostro pianeta – racconta Filippo Felici – Ogni volta è come organizzare una spedizione in un altro paese: un giorno per raggiungere il punto d'appoggio esterno, quest'anno malga Campotorondo (Gosaldo), un giorno per raggiungere il bivacco interno, e da lì, poi, circa altre quattro ore per raggiungere l'inizio di Samarcanda. Da questo punto negli anni passati abbiamo sempre proseguito con il naso all'insù, con la speranza di raggiungere una finestra illuminata da un altro pezzo di cielo ancora non raggiunta”.

Ora però l'obiettivo è cambiato: sono passati oltre 12 anni da quando gli speleologi hanno illuminato per la prima volta la partenza del grande fiume che si getta nella valle di Samarcanda e finalmente è arrivato il momento di scendere e incominciarne l'esplorazione.

“Siamo in 4, con 200 metri di corde ed una cinquantina di attacchi. Scendiamo in libera molti saltini, gli ambienti diventano enormi gallerie inclinate percorse da un fiume. Attraversiamo laghi, scendiamo in libera diversi salti, incrociamo livelli freatici, arrivi di acqua da destra e da sinistra. Poi abbandoniamo il fiume percorrendo increduli questi fossili. Sempre più giù. Scendiamo 3-400 metri di dislivello, probabilmente superando il chilometro di esplorazione. Finiamo tutto il materiale arrestandoci a metà dell'ennesima verticale. Tutto questo non finirà mai, finiremo prima noi”.

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Commenti
Luca

Grandiosi!

Maurizio

Fantastico ... Emozioni uniche indescrivibili... Un universo ipogeo da dove solo dei bravi e tenaci "speleonauti" possono portarci notizie e racconti indimenticabili....

Luciano

Spettacolo!

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