Pista da bob Cortina, cavi tranciati e bobine sparite nel nulla: “Possibili ritardi nei lavori”
Raid notturno nella zona di partenza dell’impianto Eugenio Monti, indagini in corso

Il cantiere della futura pista olimpica di bob, slittino e skeleton, nel cuore delle Dolomiti, è finito nel mirino di ignoti.
Pista da bob Cortina, cavi tranciati e bobine sparite nel nulla: “Possibili ritardi nei lavori”
Nella notte tra domenica 30 giugno e lunedì 1 luglio si è verificato un furto ai danni della struttura in costruzione sopra l’abitato di Ronco, nell’area destinata alla partenza dell’impianto sportivo.
Secondo quanto accertato, sono state sottratte almeno una o due bobine di rame e danneggiati i cavi dell’impianto elettrico, compromettendo temporaneamente il funzionamento del sistema. La segnalazione è stata formalizzata dalla ditta appaltatrice, Pizzarotti, al commissariato di polizia di Cortina, che ha immediatamente avviato le indagini in collaborazione con i carabinieri della compagnia locale.
Il rame, metallo prezioso da sempre oggetto di attenzioni nei cantieri, pare fosse il vero obiettivo dei malintenzionati. Non solo è sparita una bobina pesante, il cui trasporto avrebbe richiesto almeno due persone, ma alcuni tratti dei conduttori elettrici sono stati recisi con l’intento – riuscito solo in parte – di asportarne altri segmenti.
I danni arrecati non sono solo economici. Il guasto al sistema di alimentazione potrebbe causare ritardi nei lavori di completamento della struttura, che dovrebbero concludersi entro ottobre in vista della stagione sportiva autunnale, quando sono previste importanti competizioni internazionali e test pre-olimpici. Non è il primo episodio anomalo sul cantiere. Già alcuni mesi fa era emersa una situazione sospetta: un tubo della refrigerazione, non ancora installato, era stato ritrovato di traverso su una strada interna, facendo ipotizzare un possibile sabotaggio. Anche in quel caso era stata aperta un’inchiesta, al momento senza esiti.
Il commissario straordinario per le infrastrutture olimpiche, Fabio Saldini, ha definito l’episodio "inaccettabile" e ha ribadito la volontà di portare avanti i lavori con determinazione, senza farsi scoraggiare da questi atti che potrebbero avere una matrice vandalica. "Non ci lasceremo intimidire – ha dichiarato – e continueremo con ancora più impegno per consegnare un’opera all’altezza dell’evento che ospiterà".
La zona del cantiere è costantemente monitorata, ma l’intrusione ha sollevato dubbi sul livello di sicurezza effettivamente garantito. Le forze dell’ordine stanno visionando le immagini delle telecamere installate lungo le principali vie d’accesso alla vallata, nella speranza di individuare eventuali veicoli sospetti in transito nelle ore notturne.
Intanto, i lavori continuano. Nonostante gli ostacoli, la pista “Eugenio Monti” – già collaudata nei mesi scorsi con oltre 1.600 discese – resta il fulcro delle aspettative per le Olimpiadi invernali del 2026. A settembre Cortina ospiterà il congresso mondiale della federazione internazionale di bob e skeleton, accogliendo oltre 150 delegati da tutto il mondo. Un appuntamento che si spera possa concentrarsi sullo sport, e non sulla cronaca nera.