Scuola

Pochi studenti e pochi presidi: la Provincia valuta la fusione di alcuni istituti

La consigliera provinciale all’Istruzione Bogana: “Perdiamo 100 studenti all’anno e caleranno anche i presidi”

Pochi studenti e pochi presidi: la Provincia valuta la fusione di alcuni istituti
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Poche nascite e, di conseguenza, pochi studenti.

Pochi studenti e pochi presidi: la Provincia valuta la fusione di alcuni istituti

La situazione è sempre più grave tanto che la Provincia è al lavoro con i presidi delle scuole – anche loro in numero sempre più esiguo - per capire come impostare i prossimi anni scolastici.

“La demografia in generale è in calo, quella scolastica ancora di più tanto che alle superiori perdiamo circa 100 studenti l’anno".

È la premessa con cui la consigliera provinciale delegata all’istruzione ha incontrato i presidi delle scuole bellunesi, qualche giorno fa. Sul tavolo, la questione del dimensionamento scolastico che sarà operativo da settembre 2024. Un tema che la prossima settimana sarà affrontato anche all’interno di un’assemblea informale con i sindaci, perché la questione è scolastica ma incide profondamente anche sulle programmazioni di carattere economico e sociale dei territori, e quindi dei Comuni.

La Provincia sta lavorando da mesi alla definizione degli scenari futuri per quanto riguarda la programmazione scolastica e il panorama degli istituti, anche partendo dall’analisi demografica effettuata dall’ufficio statistica di Palazzo Piloni. Nell’incontro con i presidi dei giorni scorsi sono state presentate le linee guida della Regione Veneto in merito alla programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa (come da delibera di giunta del 31 luglio scorso).

A livello regionale, infatti, dal prossimo anno scolastico il contingente organico di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi è di 560, in calo a 556 l’anno successivo, per arrivare a 550 nel 2026-2027.

“Numeri stabiliti dal ministero che a cascata arrivano anche a incidere sul nostro territorio, obbligandoci a pensare a una razionalizzazione - afferma la consigliera delegata Bogana - È il caso di governare il processo ed evitare di subire le scelte. Se calano i presidi e i Dsga, significa che dobbiamo pensare a una razionalizzazione, che comporta inevitabilmente degli accorpamenti tra istituti. Non parliamo di depotenziamento, ma di trovare un sistema in grado di tenere elevata la qualità del servizio, pur a fronte della riduzione dei numeri degli studenti effetto dello spopolamento”.

Sul tavolo della Provincia ci sono già due ipotesi, elaborate dagli uffici di Palazzo Piloni e condivise in via preliminare con i presidi. Riguardano una possibile “fusione” tra l’istituto Calvi e l’alberghiero Dolomieu, e un accorpamento delle scuole di Cortina (dove oggi esiste una media annessa all’istituto d’arte, con numeri però molto esigui).

“I presidi sono consapevoli dei numeri. Del resto, quest’anno abbiamo visto due sole immissioni in ruolo a Belluno per quanto riguarda i nuovi dirigenti scolastici e molte scuole vanno avanti con le reggenze - continua la consigliera Bogana - A partire da questo quadro, è necessario lavorare su ipotesi che ci garantiscano la piena continuità delle attività scolastiche, studiando accorpamenti e razionalizzazioni. In un processo che sarà condiviso anche con i sindaci e i sindacati della scuola”.

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