L'esposizione

Poste Italiane, la mostra a Belluno dedicata alle "foreste infrante"

Riflessioni filateliche su Vaia per uno sviluppo sostenibile...

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Alla fine di ottobre 2018 anche gli Uffici Postali ed i centri di recapito bellunesi furono parzialmente investiti dalla tempesta Vaia: interrotti i collegamenti stradali, la corrente elettrica, la rete telefonica e internet, mancavano notizie sullo stato di salute del personale o sulle condizioni degli edifici. Grazie all’impegno di tutti i dipendenti di Belluno fu possibile ripristinare un po’ alla volta i servizi: riavere denaro contante, riscuotere pensioni, ricevere o inviare posta diventava un punto di partenza verso la normalità. A testimonianza dell’impegno dell’Azienda, nel maggio 2019 si svolse a Belluno un triangolare di calcio tra la Nazionale Italiana Cantanti, la Nazionale Sindaci e la Nazionale Poste Italiane. L’intero ricavato dell’evento fu devoluto al Fondo Welfare e Identità Territoriale della Provincia di Belluno.

Poste Italiane, la mostra a Belluno dedicata alle "foreste infrante"

Nel ricordo di quelle esperienze, le Poste Centrali di Belluno si aprono oggi alla cittadinanza con un’esposizione che punta anche a rendere gli spazi di piazza Castello un luogo di condivisione culturale a disposizione di tutti. Quattro anni dopo Vaia, che ha sconvolto il paesaggio ed evidenziato ancora di più l’urgenza e la gravità della questione ambientale, Poste Italiane affronta, attraverso il francobollo, il racconto delle tematiche ecologiche e della sostenibilità.

Il francobollo ha sempre avuto una doppia funzione, strumento per favorire la comunicazione ma anche portatore di significati. Da tassa postale, col tempo il francobollo è diventato anche strumento di comunicazione istituzionale. Riuscire a visualizzare in pochissimo spazio contenuti complessi è una sfida creativa ed è così che la mostra, dagli anni’70, racconta la questione ambientale con il linguaggio dei francobolli. Un linguaggio a volte infantile, perché lo schematismo del disegno dei bambini è più facilmente riproducibile in un piccolissimo spazio e si presta meglio alla sintesi: i francobolli dell’epoca ci parlano di protezione di boschi, alberi, aree protette, fiori e animali.

E mentre in quegli anni e nel decennio seguente il dibattito politico si arricchisce di nuove consapevolezze, il francobollo si concentra un po’ alla volta sugli effetti indesiderati del progresso, pur conservando un messaggio protezionista in senso stretto, come testimoniano le emissioni italiane dedicate alla Forestale, alla protezione di flora e fauna. Nel 1986 la natura diventa anche poesia e per la prima volta persino energia, accostando così due aspetti di quella che oggi chiamiamo sostenibilità.

Sono gli anni di Chernobyl: in alcuni francobolli stranieri il linguaggio appare in quegli anni più esplicito ma è con l’arrivo del nuovo millennio che ci si interroga sul futuro e tra le speranze ci sono le inquietudini per il futuro.

Prova a raccontarlo il francobollo italiano del 2000 intitolato “Come vedi il futuro”: un bambino sta per raggiungere con una grande scala un pianeta verde. La consapevolezza ambientale è sempre più diffusa, ma la sfida diventa sempre più difficile, perché dalla tutela della natura si è passati alla tutela del pianeta e del genere umano. Nello stesso anno un altro francobollo premonitore ci ammonisce su una realtà che pareva lontana, almeno per noi occidentali: la guerra.

Significativamente il 2020 – commemorato da un francobollo italiano, è stato l’anno internazionale della salute delle piante. Vaia aveva da poco evidenziato la fragilità delle foreste dolomitiche, prima con piante che non hanno resistito alla furia del vento poi con l’attacco del bostrico, l’insetto che sta lentamente uccidendo i boschi. “Dipendiamo dalle piante, quindi tutelarle è necessario se si vuole tutelare l’uomo”, ci ricorda il botanico Stefano Mancuso, al quale si aggiungono le parole e gli allarmi lanciati in questi anni dai grandi scrittori veneti Dino Buzzati, Mario Rigoni Stern, Andrea Zanzotto.

Non c’è solo la denuncia, nei francobolli, c’è anche la speranza, perché tutti possiamo contribuire a limitare il cambiamento climatico. Nel modo in cui viaggiamo e consumiamo energia, nel cibo che mangiamo e nelle cose che compriamo, possiamo fare la differenza. Il decalogo delle Nazioni Unite verrà infatti riprodotto in una serie di francobolli italiane chiamati Act Now, “Agiamo Subito”. È l’appello che ci rivolge anche Greta Thunberg attraverso un francobollo svedese che, con una semplice immagine dal tratto infantile, ci ricorda che tutto è un “BLA BLA BLA” e che “non c’è un pianeta B”.

La mostra ricorda inoltre che anche Poste Italiane sta agendo, con dei precisi obiettivi di sostenibilità ambientale ed alcuni progetti, con l’obbiettivo delle Zero emissioni entro il 2030.

  1. Progetto “Fotovoltaico” in 18 Uffici Postali e Centri di Recapito e nei 2 grandi Centri Polifunzionali di Mestre e Padova per un totale di circa 2000 kWh all’anno risparmiando ogni anno circa 1.300.000 kg di CO2. Attivati 10 impianti fotovoltaici: Mestre, 2.105 mq di pannelli fotovoltaici che produrranno 353.000 kWh su un totale di 1.859.400 KWh assorbiti (risparmio di circa il 20 %). Impianti sugli uffici postali di: Martellago, Oriago, Santa Maria di Sala, Negrar, Lugagnano, Cerea, Albignasego, Legnago, Rovigo. A Padova, nelle prossime settimane saranno attivati 4.823 mq di pannelli, altri 2.410 mq nel 2023 (totale 7.233 mq), il più grande impianto fotovoltaico di Poste Italiane. Altri impianti in progettazione o attivazione: Uffici di Preganziol, San Giovanni Lupatoto, Laives (BZ), Marcon, Feltre, Portogruaro, Thiene, Ronchi (GO), San Giorgio di Nogaro (UD).
  2. Progetto Smart Building, per risparmiare il 15% di energia elettrica e il 10% di gas con un sistema di gestione energetica da remoto di 186 edifici in Veneto, 62 in Friuli V.G., 83 in Trentino A.A. Progetto Efficientamento energetico: avviato nelle province di Venezia, Padova, Belluno e Rovigo, Udine e Pordenone per sostituire caldaie e impianti di climatizzazione. Esempio più recente: Belluno Castello. Progetto Serbatoi: rimozione di vecchi serbatoi e la piantumazione di alberi e siepi e creazione di un sistema di raccolta dell’acqua. Progetto colonnine di ricarica mezzi elettrici: Accordo con Enel per la fornitura e la gestione di colonnine di ricarica dei mezzi elettrici. La Flotta Green Nord Est: 2511 veicoli a basse emissioni, di cui 1572 in Veneto: auto, ciclomotori e furgoni con propulsori endotermici di ultima generazione, a metano, motori ibridi e full electric.

L’esposizione è stata realizzata in collaborazione con il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa di Trieste e potrà essere visitata fino al 24 novembre nell’orario di apertura dell’Ufficio Postale Belluno Castello (lunedì – venerdì 8.20 – 19.05; sabato 8.20 – 12.35).

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