Interventi sulle dolomiti

Potenziata la rete dei soccorsi in montagna, l’anno scorso 5.600 interventi

I comprensori con più richieste durante l’ultima stagione invernale sono stati Arabba, Cortina e Civetta

Potenziata la rete dei soccorsi in montagna, l’anno scorso 5.600 interventi
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La rete dei soccorsi sanitari nelle Dolomiti Bellunesi si rafforza per la stagione invernale, per assicurare a residenti e turisti la miglior assistenza possibile grazie a un lavoro di squadra tra Ulss, forze dell’ordine, soccorso alpino e volontari.

Potenziata la rete dei soccorsi in montagna, l’anno scorso 5.600 interventi

Oggi, il commissario dell’Ulss Dolomiti Giuseppe Dal Ben ha presentato il quadro organizzativo insieme al delegato del CNSAS Alex Barattin, al vicequestore Paolo Guiso, al capitano della Guardia della Finanza Luca Lorandini, al capitano dei carabinieri Alessandro Bui e al capitano Andrea Pontillo del 7° Reggimento Alpini. Il piano di potenziamento è stato pensato in base agli interventi della passata stagione invernale in cui erano stati registrati 5.600 interventi di cui oltre 1.600 in pista. I comprensori con più richieste erano stati Arabba, Cortina e Civetta.

Nel team elisoccorso di Pieve di Cadore, operativo tutti i giorni dalle 8 alle 20, nel periodo invernale è sempre presente, caso unico in Veneto, l’unità cinofila assicurata dal CNSAS o dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza. Questa mattina è stata presentata Nina, un malinois condotto che ha iniziato in questa stagione i turni in elicottero insieme ad altri 15 unità cinofile specializzate nelle ricerche in valanga.

Inoltre, su Falco è stato installato un apparecchio ARTVA appositamente sviluppato per essere utilizzato per la ricerca di eventuali persone travolte da valanga su ampia zona. Potenziato anche lo schieramento di ambulanze dislocate nel territorio, in particolare nelle zone di Livinallongo-Arabba, Cortina, Alleghe, Auronzo e Falcade, per un totale di 18 mezzi in queste aree.

Potenziati anche i turni dei volontari a supporto dei Pronti Soccorsi garantiti da diverse Croci del territorio e finanziati dall’Ulss. L’aspetto fondamentale dei soccorsi sanitari nelle Dolomiti Bellunesi è il lavoro di rete interforze che si sta rafforzando sempre di più attraverso formazione congiunta e collaborazione su più fronti. Ad assicurare i soccorsi in pista, infatti, sono le forze dell’ordine, ognuna per il comprensorio di competenza, che si integrano col Suem in maniera sempre più efficace come hanno descritto il vicequestore Guiso, il capitano della Guardia di Finanza.

Per quanto riguarda il soccorso in valanga, il delegato del CNSAS Alex Barattin ha fatto un appello alla prudenza, ricordando anche il tragico evento del weekend che ha visto un decesso sul Giau. ARTVA, pala e sonda sono indispensabili per i fuori pista, così come l’attenzione alle condizioni meteo, la preparazione dell’attività fisica e le capacità di soccorso: in caso di valanga, i primi minuti sono fondamentali per la sopravvivenza.

“Più mezzi e più uomini, in rete con le altre Forze, per assicura ai residenti e ai numerosi turisti che scelgono le Dolomiti Bellunesi una rete dell’emergenza- urgenza efficiente - spiega il Commissario Dal Ben - siamo pronti per la stagione invernale”.

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