Prosciugata da furti ed estorsioni, non versa alcuni incassi del Lotto: tabaccaia condannata dalla Corte dei Conti
La donna, di origini indiane e madre di tre figli minorenni, dovrà pagare 20mila euro
Dovrà pagare ai Monopoli 20mila euro perché nel 2020, a causa di furti ed estorsioni, non riuscì a versare alcuni incassi del gioco del Lotto.
Prosciugata da furti ed estorsioni, non versa alcuni incassi del Lotto: tabaccaia condannata dalla Corte dei Conti
Nel mirino della Corte dei Conti, che ha condannato per danno erariale un’ex tabaccaia di Belluno, sono finite due settimane di gennaio 2020 in cui la donna avrebbe guadagnato 47.962,90 euro senza poi versarli allo Stato. Per legge, infatti, il tabaccaio è un agente contabile che riscuote alcune entrate dello Stato e, nei tempi stabiliti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, versa le somme nelle casse del tesoro.
Era stata proprio l’Agenzia ad avviare la procedura, sospendendo i terminali del lotto e revocando la concessione alla donna, non appena si era accorta dell’ammanco. Nonostante i solleciti, però, la tabaccaia non versò nulla. Di conseguenza, partirono le indagini e poi il processo.
I magistrati hanno capito subito e scritto nero su bianco la situazione. Si tratta di una donna di origini indiane, madre di quattro figli minorenni, che ha subìto numerosi furti ed estorsioni da parte di persone che non ha mai avuto il coraggio di denunciare. Quindi la situazione di difficoltà in cui si è trovata a lavorare in quelle due settimane è chiara. Tuttavia, non basta.
Perché, nonostante l’Agenzia sia riuscita a recuperare parte del debito, mancano ancora 20mila euro…