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Provincia contro il Consorzio Brenta: “Sordi alle nostre osservazioni sulla diga del Vanoi”

Il Consorzio di Bonifica Brenta ha dichiarato la volontà di procedere nell’approfondimento degli studi

Provincia contro il Consorzio Brenta: “Sordi alle nostre osservazioni sulla diga del Vanoi”
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Provincia di Belluno inascoltata riguardo alla diga del Vanoi.

Provincia contro il Consorzio Brenta: “Sordi alle nostre osservazioni sulla diga del Vanoi”

Tavoli, incontri pubblici, conferenze. Eppure, la provincia di Belluno sembra contare poco su una questione sentita molto nella zona del Feltrino.

“Nessuna contrapposizione montagna-pianura. Piuttosto, il dibattito sul Vanoi sembra sempre più un monologo del Consorzio Brenta. O tutt’al più un dialogo in cui un soggetto, la Provincia di Belluno e il territorio bellunese, parlano senza essere ascoltati, perché dall’altra parte c’è un convitato sordo alle questioni della sicurezza e di tutela del corpo idrico. Un convitato che finora non ha voluto ascoltare le proposte alternative alla diga, quali il cambio di colture e la riqualificazione dei sistemi irrigui”.

Lo dice la Provincia di Belluno, in una nota a firma congiunta del presidente Roberto Padrin e del consigliere delegato al demanio idrico Massimo Bortoluzzi. In queste ore, infatti, sono state pubblicate le conclusioni del dibattito pubblico sul serbatoio del Vanoi e il proponente del progetto, il Consorzio di Bonifica Brenta, ha dichiarato a mezzo comunicato stampa la volontà di procedere nell’approfondimento degli studi, auspicando - testuali parole - “una solidarietà tra montagna e pianura, per cui se le acque non vengono utilizzate a monte e sono essenziali per la sopravvivenza di valle, possano essere trattenute e regolate”.

Sono stati sollevati problemi di sicurezza a cui non è mai stata data risposta esaustiva. Per cui gli approfondimenti che dichiara di voler perseguire il Consorzio Brenta dovranno servire a chiarire in maniera netta quali soluzioni vengono proposte per garantire la sicurezza degli abitati a valle dello sbarramento - sottolinea il consigliere Bortoluzzi - Il Vanoi insiste in zona P4 del piano di assetto idrogeologico (“Pericolosità da frana molto elevata”). Per noi significa solo una cosa: impossibilità a realizzare l’opera”.

La linea della Provincia rimane immutata e non scalfita.

“Siamo contrari alla diga del Vanoi e lo abbiamo detto e ripetuto in tutte le sedi e con atti ufficiali - aggiunge il presidente Padrin - Quel che più dispiace è che si continui a sollevare la contrapposizione - che non esiste assolutamente - tra montagna e pianura, e che si dica che le acque a monte non vengono utilizzate e quindi devono essere messe a disposizione dei territori a valle che ne hanno necessità. È un’impostazione che non solo è errata, ma risulta addirittura pregiudizievole dei rapporti tra enti e tra territori, perché l’obiettivo non deve essere quello di sfruttamento, come continua invece a ribadire il Consorzio Brenta, bensì della tutela di un corpo idrico. La solidarietà che il Consorzio chiede non può essere a senso unico”.

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