L'appello

Safilo chiama, Belluno risponde: “Pronti a fare la nostra parte”

De Pellegrin si è detto disposto a incontrare i sindacati e a partecipare ai tavoli per cercare di risolvere la situazione

Safilo chiama, Belluno risponde: “Pronti a fare la nostra parte”
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Interviene anche l’inquilino di Palazzo Rosso sul caso Safilo.

Safilo chiama, Belluno risponde: “Pronti a fare la nostra parte”

“Monitorare da vicino la situazione Safilo, non possiamo permetterci di perdere un’altra azienda. Il Comune di Belluno pronto a fare la sua parte – commenta il sindaco Oscar De Pellegrin - Ci troviamo di fronte ad una questione morale ed etica, prima di tutto perché l’azienda è cresciuta nel nostro territorio e grazie ad esso. Qui si è formato e strutturato negli anni un know how reso possibile grazie all’impegno dei lavoratori bellunesi. L’azienda ha dato tanto al territorio, ma ha anche ricevuto ed è per questo che prima di valutare come assorbire i lavoratori in altri siti produttivi occorre tenere la barra ferma e puntare i piedi, perché lo stabilimento continui la sua storia qui in provincia”.

In altre parole, bisogna difendere a tutti i costi il “made in Belluno” e lottare affinché rimanga dove è nato.

Il polo dell’occhialeria e quello del ghiaccio sono i fiori all’occhiello della nostra economia – prosegue il primo cittadino - li dobbiamo difendere e dobbiamo ottenere il mantenimento delle produzioni qui sul territorio. Queste realtà di cui andiamo orgogliosi sarebbero cresciute allo stesso modo in un’altra provincia o città? Il substrato culturale, umano e di conoscenze influenza e favorisce lo sviluppo di un’azienda e così è stato anche nel Bellunese. Cancellare con un colpo di spugna la storia, il know how e la dedizione di migliaia di lavoratori non è accettabile e non è quello che vogliamo. La nostra economia è diversificata, si regge sul manifatturiero, sui servizi e sul turismo e, anche nella prospettiva di riuscire ad attirare lavoratori e famiglie da fuori, dobbiamo difendere e implementare questa pluralità”.

Infine un appello, rivolto a tutti, a fare squadra.

“Dobbiamo essere uniti, la questione riguarda tutti, non solo il Comune di Longarone – conclude - per questo il mio appello è rivolto alla politica, a tutti i livelli, affinché sia unita e dimostri vicinanza al territorio, ai lavoratori e alle loro famiglie. Con il caso Acc abbiamo imparato una volta di più come facendo squadra si ottengano grandi risultati, crediamoci e restiamo fermi nella nostra posizione. Io, da parte mia, sono a completa disposizione per incontrare i sindacati e partecipare ai tavoli”.

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