Salute mentale bellunese al limite: “Fatti più investimenti per la pista da bob”
Presidio davanti all’ospedale di Feltre. Nel frattempo sono stati appesi cartelli di denuncia fuori da tutti gli ospedali bellunesi
Un presidio per riflettere sulla sanità bellunese in occasione della ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Basaglia.
Salute mentale bellunese al limite: “Fatti più investimenti per la pista da bob”
Erano in tanti, ieri, davanti all’Ospedale di Feltre, per quello che è stato definito un appuntamento di lotta per ricordare che dopo più di due anni dalla “sospensione del reparto di Psichiatria sono ancora tanti, troppi, i buchi neri che affliggono anche il settore della salute mentale, a fronte di emergenze sempre più importanti”.
In questi giorni, inoltre, sono apparsi cartelli specifici anche davanti agli ospedali di Belluno, Agordo e Pieve di Cadore.
Il comitato feltrino per il diritto alla salute, insieme a Covesap, ha pubblicato un lungo post si Facebook con il resoconto della giornata e le rivendicazioni.
LE RIVENDICAZIONI
“Chiediamo che si attivino Ulss e Regione per finanziamenti alla salute mentale - si legge nel post - Attualmente la spesa pro-capite per la sanità mentale è solo del 2,27% del fondo Nazionale e porta il Veneto al terz’ultimo posto tra le regioni italiane. Denaro investito su una pista da bob (17 utenti) e non dedicato a 1000 e più utenti interessati a cure per la salute mentale e disagio”.
Servono sicuramente più fondi per, spiega il Comitato, un aumento del personale (dagli lss, alle infermiere, psicologi, psichiatri con una stabilizzazione di contratto) ma anche per ridisegnare i luoghi di cura (il miglioramento, ad esempio, del CTRP di Feltre).
“Fondi anche per creare adeguati servizi di sostegno alle famiglie e non basarsi troppo sul volontariato che non può sopperire al SSN Servizio Sanitario nazionale (i volontari sono sempre più anziani e sempre più stanchi) - continua il Comitato - Occorre poi riattivare quei servizi di prevenzione, caratteristica laica, pubblica e diffusa sul territorio che sono i consultori pubblici. Attraverso i percorsi di Salute, affettività e sessualità nelle scuole, e supporto psicologico che molto hanno fatto a suo tempo. Adottare orari dei Consultori vicini alle esigenze dei giovani! Infine, attenzione alla psichiatria infantile, al disagio dei giovani la cui rabbia si esterna fuori ma anche dentro di sé; ma anche alla vera riabilitazione delle persone con malattia mentale”.