L'emergenza

Schianti di Vaia divorati dal bostrico, chiesto un commissario straordinario

Cia Belluno: “Le Istituzioni sono tenute ad intervenire in maniera forte. Di fronte ad eventi straordinari, serve una risposta altrettanto straordinaria”

Schianti di Vaia divorati dal bostrico, chiesto un commissario straordinario
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Un commissario straordinario per affrontare in maniera precisa e puntuale l’emergenza bostrico.

Schianti di Vaia divorati dal bostrico, chiesto un commissario straordinario

L’appello, rivolto alle autorità competenti, è di Cia Belluno che chiede una figura capace di prendere tutte quelle decisioni necessarie a risolvere tale criticità in maniera più efficace e rapida. Sono migliaia gli ettari di bosco, in tutto il bellunese, già colpiti da questo parassita. E il trend non accenna a diminuire, anzi.

Le Istituzioni sono tenute ad intervenire in maniera forte. Di fronte ad eventi straordinari, serve una risposta altrettanto straordinaria – chiarisce Cia Belluno – Il fine ultimo è il ripristino di una situazione di normalità nei nostri boschi”.

Il bostrico tipografo colpisce le piante deboli schiantate dalla tempesta Vaia o “rovinate” dalla prolungata siccità che si è verificata lo scorso anno e dalle forti nevicate: si sviluppa tra la corteccia e il legno, colpendo i canali linfatici e nutritivi dell’albero (soprattutto le abetaie, i larici e i pini silvestri), seccandolo.

“Tra le possibili soluzioni - osserva il presidente di Cia Belluno, Rio Levis - gli antagonisti naturali, fra i quali il picchio, o le trappole a feromoni; queste ultime, però, hanno degli alti costi di gestione e necessitano di diverso personale per il monitoraggio”.

Oltre al ripristino del bosco con essenze più resistenti ai cambiamenti climatici, utilizzando specie autoctone di latifoglie come l’acero, il ciliegio, il faggio e il frassino: hanno tutte un apparato radicale più profondo e, di conseguenza, resistono meglio alle avversità.

Ci auguriamo che la Regione Veneto coinvolga le aziende florovivaistiche locali – aggiunge - di modo che le nuove piantine siano certificate tramite appositi passaporti in grado di dimostrare la provenienza autoctona, e non estera. Riteniamo inoltre fondamentale l’attuazione dei Pfit, Piani forestali di indirizzo territoriale, quale strumento di mappatura e pianificazione a lungo termine del patrimonio boschivo: gioca un ruolo importante anche la viabilità forestale, senza la quale non vi può essere un’efficiente gestione del territorio”.

Oggi diverse zone impervie risultano prive di adeguate arterie forestali che consentono la rimozione dei tronchi e del legname.

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