Longarone

Sindacati su chiusura Safilo: “Oggi Longarone, domani Padova e Santa Maria di Sala”

Gravissima la situazione nel Bellunese. Quella dell’azienda, per le OO.SS., è una scelta ingiustificata e assurda

Sindacati su chiusura Safilo: “Oggi Longarone, domani Padova e Santa Maria di Sala”
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Una frattura insanabile.

Sindacati su chiusura Safilo: “Oggi Longarone, domani Padova e Santa Maria di Sala”

È il risultato dell’incontro di giovedì 26 gennaio, nella sede di Veneto Lavoro, tra l’assessore Elena Donazzan, le OO.SS e l’amministratore delegato Safilo Group Spa Angelo Trocchia con all’ordine del giorno “Aggiornamento situazione aziendale Safilo”.

“L’azienda ha comunicato prima alla stampa che ai lavoratori di considerare lo stabilimento Safilo di Longarone e i suoi 472 lavoratori non più strategici, dopo che aveva condiviso con tutti gli attori politico- economici e sociali che quel sito avrebbe dovuto diventare il gioiellino della produzione in metallo – spiegano i sindacati - L’incontro ha aperto uno squarcio sia nelle relazioni industriali che nei contenuti. L’azienda ha dimostrato un atteggiamento di mancanza di rispetto nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e del territorio poiché nei precedenti incontri aveva sempre rassicurato il sindacato sostenendo la tenuta e lo sviluppo di tutti i siti produttivi veneti”.

A quanto pare, non è più così.

“Riteniamo che questa sia una scelta ingiustificata, assurda e che risponde alla sola logica del profitto e di spregio assoluto nei confronti delle persone – continuano le sigle sindacali - ci troviamo di fronte anche al mancato rispetto degli impegni sottoscritti nel 2019 al Mise che stabilivano la gestione degli esuberi nei tre stabilimenti senza prevedere il disimpegno di Safilo Group Spa in nessuno dei tre stabilimenti in Veneto. Safilo, con questa decisione, va nella direzione di ritirarsi da Longarone e dal Paese poiché è prevedibile che nel tempo, questa scelta possa far perdere strategicità anche allo stabilimento di Padova e a quello di Santa Maria di Sala che già lavora per conto terzi per la Kering Eyewear Spa”.

Femca, Filctem e Uiltec hanno ribadito che le scelte aziendali non possono ricadere esclusivamente sulle lavoratrici, sui lavoratori e sulla comunità salvaguardando soltanto le logiche del profitto aziendale legato alla quotazione in borsa.

“Le OO.SS. – si legge nelle ultime righe del comunicato sindacale - sono disponibili a ripristinare una linea di confronto concreta e propositiva volta ad avviare fin da subito un percorso che coinvolga le istituzioni venete, l’imprenditoria dell’occhialeria, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e la comunità bellunese per affrontare questa grave situazione. Sin da subito attiveremo tutte le forme di mobilitazioni democratiche a sostegno dei lavoratori e per la difesa del patrimonio storico ed economico dell’occhialeria rappresentato dal sito di Longarone”.

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