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Una fiamma di 3 metri per i carabinieri di Belluno, realizzata con il legno di Vaia

Il colonnello Pigozzo: “Impreziosisce il nostro palazzo, che certo non spicca per bellezza, ma che da oggi può vantare un pezzo di storia che ci lega ulteriormente al territorio”

Una fiamma di 3 metri per i carabinieri di Belluno, realizzata con il legno di Vaia
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Un regalo speciale tra colleghi con gli alamari che è destinato ad abbellire la Caserma dei carabinieri di viale Europa, ma anche a costituire un prezioso ricordo e un legame forte col territorio bellunese.

Una fiamma di 3 metri per i carabinieri di Belluno, realizzata con il legno di Vaia

Una grande fiamma in legno, simbolo dei carabinieri, è stata collocata nella facciata del palazzo del Comando provinciale di Belluno, realizzata dai carabinieri forestali del Reparto Biodiversità, con il legno recuperato dalla tempesta Vaia. Questa mattina, a inaugurare l’opera, il colonnello Enrico Pigozzo insieme al tenente colonnello Elisabetta Tropea, comandante del Reparto Biodiversità, con l’autore della fiamma lignea, Stefano Lezzi, unità specializzata del Reparto carabinieri Biodiversità di Belluno.

“Si tratta di un’opera davvero imponente, di oltre 3 metri di dimensione e che si nota a distanza. Impreziosisce il nostro palazzo, che certo non spicca per bellezza, ma che da oggi può vantare un pezzo di storia che ci lega ulteriormente al territorio e identifica bene e con un tocco d’arte la nostra caserma” ha commentato il colonnello Pigozzo.

Si tratta di un regalo arrivato per una occasione speciale poiché in questa settimana per l’Arma ricorre l’anniversario della fondazione, quel lontano 13 luglio del 1814, quando con le “Regie Patenti”, venne istituito il Corpo dei Carabinieri Reali. E proprio una copia di quel documento storico è stata consegnata, a ricordo della giornata, dal Comandante Provinciale al tenente colonnello Tropea.

“È stato per noi un onore poter realizzare questa opera in legno, recuperando materiali che avevano nella nostra falegnameria – ha spiegato l’autore dell’opera Stefano Lezzi – Si tratta di un riutilizzo di legname non solo utile e in linea coi valori del rispetto della natura e dell’ambiente, ma anche simbolico, perché ora quel legno, travolto dalla tempesta, è tornato a vivere per divenire un simbolo di forza, sicurezza e stabilità. È stata una grande emozione vederla affiggere sulla facciata, dopo averci lavorato con passione per molti giorni, e ancora più grande è l’emozione di sapere che per decine di anni rimarrà a indicare a tutti i cittadini la sede dei carabinieri”.

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