Una petizione per salvare la Neurologia a Belluno: “Ho la sclerosi multipla e voglio essere curata qui”
Gloria Pocchiesa Marian di Padola, Comelico Superiore, ha lanciato la petizione sul sito “Change.org” raccontando anche la sua esperienza con la malattia e le difficoltà incontrate in provincia
In meno di 24 ore oltre 2.100 firme.
Una petizione per salvare la Neurologia a Belluno: “Ho la sclerosi multipla e voglio essere curata qui”
Sta raccogliendo tanti consensi la petizione lanciata su Change.org da Gloria Pocchiesa Marian di Padola, Comelico Superiore, per evitare la chiusura dei reparti di Neurologia a Belluno e Feltre.
“Ho la sclerosi multipla, diagnosticata nel 2016 – ha scritto la donna nell’introduzione alla petizione - Purtroppo, assieme a me, ci sono altre 450 persone con la stessa diagnosi nella provincia di Belluno. La nostra è una patologia dalle mille sfaccettature, cronica, invalidante e spesso degenerativa. Siamo in tanti, eppure siamo solo una parte delle persone che ogni giorno necessitano di avere un supporto neurologico nella Provincia di Belluno. Ma nonostante questo, i servizi neurologici negli ospedali di Belluno e Feltre sono ridotti all’osso”.
Non solo. Nell’ultimo periodo si è parlato anche di una possibile chiusura dei reparti che l’azienda sanitaria ha sempre smentito.
“Siamo sgomenti e impauriti – continua Gloria - Nella nostra condizione è impensabile non avere la possibilità di farci visitare almeno a Belluno. Io parto dal Comelico, e faccio un'infusione ogni sei settimane, dovendo viaggiare per 3 ore tra andata e ritorno. Come me, tanti altri malati delle terre alte devono sottoporsi a lunghi viaggi, che richiedono il supporto della famiglia date le nostre condizioni. Come si può pretendere di stancare le persone e farle andare altrove, costringendo noi pazienti e le nostre famiglie a intere giornate di viaggi per poterci curare? Ma il nostro diritto alla salute dove sta? Noi malati non abbiamo scelto di avere la sclerosi multipla, o altre patologie neurodegenerative. La malattia è arrivata senza chiedere permesso, e noi abbiamo dovuto ridimensionare la nostra vita in base alle nostre condizioni”.
La petizione ha un messaggio chiaro.
“Chiediamo a chi segue le funzioni della sanità Bellunese di fare una scelta, perché se per la malattia una scelta non c’è, per la cura sì. Belluno è in Veneto, al pari di tutti gli altri territori regionali, e i suoi abitanti hanno lo stesso diritto ad essere curati. Facciamo sentire la nostra voce e chiediamo alla regione di garantire ai pazienti neurologici cure adeguate, con personale medico presente in modo costante (e non a gettone), reparti funzionanti e dotati di personale in numero sufficiente per garantire a noi pazienti cure adeguate e tempestive”.