Una raccolta fondi per la famiglia di Massimo Crepaz, l’operaio di Livinallongo morto sul Padon
L'idea della Cisl Belluno-Treviso è di aprire un fondo a cui i lavoratori potranno contribuire volontariamente donando un’ora di salario
Un fondo per la famiglia di Massimo Crepaz, il tecnico deceduto lunedì scorso mentre effettuava un lavoro di manutenzione all’impianto di risalita Padon 1.
Una raccolta fondi per la famiglia di Massimo Crepaz, l’operaio di Livinallongo morto sul Padon
È l’iniziativa della Cisl Belluno Treviso a poche ore dall’ennesima tragedia sul lavoro che ha tolto la vita al 57enne di Livinallongo del Col di Lana.
“Chiederemo un incontro urgente a tutte le associazioni datoriali del territorio per costituire un fondo per la famiglia e per gli infortuni gravi sul lavoro della provincia di Belluno, un fondo a cui i lavoratori potranno contribuire volontariamente donando un’ora di salario. Per ogni ora versata chiederemo che i datori di lavoro donino altrettanto - spiega il segretario generale Massimiliano Paglini - Dovremo poi sinergicamente potenziare sul territorio azioni di formazione e sensibilizzazione per creare una più forte cultura della sicurezza per far crescere comportamenti responsabili per la prevenzione degli infortuni”.
L’anno scorso, in Italia, ci sono stati 1.090 morti sul lavoro.
“Non è accettabile - prosegue Paglini - Si deve fare ancora molta strada in tema di sicurezza, responsabilità, formazione. Credo che tutti i soggetti interessati, dal sindacato, alle associazioni datoriali, alle istituzioni, debbano mettere al centro delle agende la sicurezza sul lavoro come priorità assoluta. Al contempo, è necessario potenziare gli organici degli enti preposti ai controlli e alla vigilanza per garantire il rispetto della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, così come aggiornare le regole e le norme e inasprire le pene per i trasgressori. Non è più tempo di pensare che la sicurezza sia un optional nei cantieri e nelle fabbriche”.