Il grido d'allarme

Valsugana bloccata, imprese bellunesi in difficoltà: “Riaprite quella strada”

Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, ha chiesto un intervento immediato da parte delle istituzioni vicentine, bellunesi e trentine

Valsugana bloccata, imprese bellunesi in difficoltà: “Riaprite quella strada”
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Aziende bellunesi in sofferenza per le limitazioni sulla Valsugana.

Valsugana bloccata, imprese bellunesi in difficoltà: “Riaprite quella strada”

Il grido di allarme arriva da Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, che ha voluto alzare la voce sulla questione della strada statale 47 della Valsugana e sulle conseguenze che le misure messe in atto post frana stanno avendo sui territori limitrofi.

“Le pesanti limitazioni al traffico in Valsugana stanno provocando un danno enorme alle imprese e alle famiglie dell’intero Alto Veneto, compresa la montagna bellunese - spiega Lorraine Berton - Chiedo a tutte le Istituzioni - vicentine, bellunesi e trentine in particolare - di vigilare e cooperare al massimo delle loro capacità. La strada va riaperta in totale sicurezza il prima possibile: le aziende che operano nell’area sono già in sofferenza”.

Il riferimento della presidente degli industriali è al Feltrino occidentale con le zone artigianali e industriali di Arsiè e Fonzaso. Senza contare l'aumento del traffico sulle vie alternative, a partire dalla strada regionale Feltrina, che già soffre di innumerevoli criticità. Aumentano i tempi di percorrenza e, di conseguenza, i costi per le imprese ma anche per i cittadini.

“La situazione da emergenziale rischia di diventare cronica - continua Berton - Questo stop mette a nudo i tanti problemi del nostro sistema viabilistico, che necessita di un tagliando complessivo e di una potente iniezione di risorse. I tratti valligiani hanno poi bisogno di un’ulteriore attenzione in quanto più fragili perché soggetti a fenomeni di dissesto idrogeologico".

La frana? Una tragedia sfiorata che sta avendo ripercussioni ancora adesso.

"Deve farci riflettere sullo stato di salute delle nostre strade e sull'urgenza di pensare una nuova viabilità, consolidando l'esistente e studiando collegamenti alternativi, sicuri, efficaci e sostenibili. Siamo di fronte a un campanello d'allarme che va ascoltato. Non bastano soluzioni tampone ma una nuova stagione programmatoria. Le risorse, se c'è la volontà politica, si trovano. Parliamo di arterie fondamentali che insistono su aree tra le più produttive dell’intero Paese. Come imprenditori siamo sempre pronti a offrire il nostro supporto operativo" conclude Berton.

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