Violenza sulle donne, da inizio anno oltre 100 denunce e 40 braccialetti elettronici a Belluno
Oggi, lunedì 25 novembre, è la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”
Solo in provincia di Belluno, da inizio anno, sono state denunciate più di 105 persone ed eseguite oltre 80 misure cautelari e di sicurezza a causa di violenza sulle donne.
Violenza sulle donne, da inizio anno oltre 100 denunce e 40 braccialetti elettronici a Belluno
In occasione del 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”, le caserme dei carabinieri di Belluno, Feltre e Cortina d’Ampezzo si colorano di arancione per rafforzare, con un gesto simbolico che vuole essere rappresentazione del concreto impegno di ogni giorno dell’Arma, la consapevolezza sull’importanza del delicato tema.
Negli ultimi anni sono stati moltissimi i progetti seguiti nella provincia di Belluno dall’Arma, sostenendo tutte le campagne e iniziative promosse dalla Prefettura così come da altre associazioni presenti sul territorio, come l’Ulss Dolomiti e Soroptimist International, con la possibilità di incontrare peraltro molti giovani, grazie agli incontri sulla legalità svolti nelle suole, con il coordinamento dell’Ufficio Scolastico Provinciale.
Crescente è stato l’impegno dell’Arma nell’attuare anche iniziative di supporto alle attività di contrasto al fenomeno, realizzando, con il preziosissimo contributo di Soroptimist International – Club di Belluno e Feltre, due stanze presso le Caserme dei Carabinieri di Belluno e di Feltre denominate “Una stanza tutta per sé”, in grado di accogliere adeguatamente le vittime vulnerabili e dotate di strumenti tecnologici utili per l’ascolto delle vittime di violenza domestica e di genere e la verbalizzazione delle denunce in un contesto assolutamente riservato. Progetto che si è ulteriormente ampliato, recentemente, con la donazione da parte del Club Belluno-Feltre di Soroptimist International di due valigette dotate di un kit informatico audio-video portatile, rendendo più facile il lavoro dei Carabinieri.
“Il tema della violenza sulle donne è, purtroppo, di stringente attualità. Si tratta di un fenomeno che permane, anche nella nostra provincia, e impone una grande attenzione, non solo per tutti gli operatori che lo devono contrastare, ma direi per tutti i cittadini - spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Belluno - È la società intera che, unita, può sconfiggere un fenomeno che si radica, purtroppo, in un’educazione malata alla socialità e al rapporto con l’altro, che non riesce ancora a creare uno stigma chiaro: il rifiuto da tutti condiviso di certi comportamenti, sul nascere, il cambiamento di approccio a certe condotte di minor rispetto delle libertà dell’altro, è ciò su cui dobbiamo puntare tutti, partendo dalle più giovani generazioni, cui dobbiamo fornire modelli veri e credibili di uomini, in contrasto a certi messaggi scorretti di cosa è l’amore e l’affettività”.
Dall’inizio dell’anno i carabinieri della provincia di Belluno hanno svolto oltre 163 indagini su fenomeni di violenza sulle donne: maltrattamenti in famiglia e atti persecutori hanno rappresentato i delitti con maggiore incidenza. Molte centinaia di ore di colloqui e oltre 140 audizioni protette svolte utilizzando le cosiddette “stanze tutte per sé”. Sono state denunciate più di 105 persone ed eseguite oltre 80 misure cautelari e di sicurezza. Oltre 30 i provvedimenti di divieto di avvicinamento alle vittime e più di 10 quelli di allontanamento dalla casa familiare; 40 i braccialetti elettronici applicati dall’inizio dell’anno per condotte collegate a reati cosiddetti di “codice rosso”.
“Si tratta di dati che devono fare riflettere - conclude il comandante provinciale - ma dobbiamo ricordare sempre che dietro ai numeri ci sono delle persone e spesso altre che indirettamente subiscono gli effetti di questi odiosi crimini. E non dobbiamo sottovalutare che in questo fenomeno, come in altri, potrebbe esserci un sommerso, un dato oscuro che non appare ancora. Il nostro invito resta allora sempre lo stesso. Non abbiate paura, rivolgetevi con fiducia alle Istituzioni, alle nostre Stazioni per chiedere aiuto e denunciare, così facendo un primo, coraggioso passo per riprendervi la vostra libertà. Noi possiamo aiutarvi”.