Aperta un'inchiesta su sversamento di gasolio nella rete fognaria di Cencenighe
Bim Gsp: “Secondo episodio in poco tempo. Due mesi fa stesso episodio a Pieve di Cadore”
Dolo o guasto accidentale?
Aperta un’inchiesta su sversamento di gasolio nella rete fognaria di Cencenighe
Non sono ancora note le cause dell’ingente sversamento di gasolio avvenuto all’interno della rete fognaria di Cencenighe durante il fine settimana dell’Immacolata. A farne le spese, purtroppo, il depuratore di Morbiach, impianto che tratta i reflui dell’intero territorio comunale, fuori servizio ormai da giorni e con ogni probabilità ancora per molte altre settimane.
Ad accertare il danno, lunedì mattina, i tecnici di Bim Gsp, in sopralluogo alla struttura per le verifiche gestionali di routine. Pronta e tempestiva la segnalazione al dipartimento Arpav di Belluno, che ora, in sinergia con la società, ha avviato le indagini e sta analizzando l’accaduto per capire dove sia avvenuto l’ingresso del combustibile. Una volta accertata la provenienza, anche grazie alla collaborazione di privati e delle istituzioni del territorio, si potranno determinare le responsabilità e adottare le misure del caso.
Oltre 100mila euro la stima preliminare dei costi che Gsp dovrà sostenere per asportare e smaltire i fanghi contaminati e per ripristinare la corretta funzionalità del comparto di trattamento biologico dei reflui.
“Questo episodio – spiega Attilio Sommavilla, Presidente di Bim Gsp - non unico purtroppo nel territorio bellunese, ha procurato un grave danno non solo economico, visti i costi che dovranno essere sostenuti per ripristinare la funzionalità dell’impianto, ma anche ambientale, considerato il blocco temporaneo del processo depurativo. Situazione analoga si è verificata, ahimè, anche al depuratore di Pieve di Cadore poco meno di due mesi fa. Per riattivarlo, è stata necessaria una spesa di oltre 200mila euro e un mese di lavoro, e le indagini, ancora in corso, oggi sono a buon punto: abbiamo, comunque, presentato denuncia contro ignoti”.
Episodi che vanno a peggiorare una situazione già critica.
“In ogni caso – prosegue Sommavilla - che sia dolo o guasto involontario, poco importa, sono atti di inciviltà verso la collettività, l’ambiente e la salute dei cittadini. Hanno un caro prezzo – continua Sommavilla - che alla fine paghiamo tutti: per questo, continueremo a perseguirli con severità e rigore. I depuratori, non va dimenticato, assicurano restituzione in natura di acqua pulita: sono opere indispensabili per la tutela degli ecosistemi e la salvaguardia del territorio. Vanno protetti, quindi, e lo possiamo fare solo utilizzando correttamente la rete fognaria: sostanze dannose, come idrocarburi o altro, vanno smaltiti in altro modo”.