TRIBUNALE DI BELLUNO

Assolti i calciatori accusati di stupro a Belluno, la ragazza non è stata ritenuta credibile

Fine di un incubo per Federico De Min, Matteo Verdicchio e Guido Santiago Visentin, rischiavano 8 anni di carcere

Assolti i calciatori accusati di stupro a Belluno, la ragazza non è stata ritenuta credibile
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L’accusa era tra le più gravi: stupro di gruppo. Ma sono stati assolti tutti, “perché il fatto non sussiste”, i calciatori Federico De Min 26 anni di Belluno, ex terzino sinistro nell’Eclisse Carenipievigina, Matteo Verdicchio, 25 anni di Belluno ex centrocampista del Nogarè, e Guido Santiago Visentin 24 anni, all’epoca residente a Verona e giocatore dell’As Cittadella.

Assolti i calciatori accusati di stupro a Belluno, la ragazza non è stata ritenuta credibile

È la decisione del Tribunale di Belluno, in composizione collegiale, uscito ieri mattina dalla camera di consiglio dopo diverse ore. Nonostante la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero, pari a 8 anni di reclusione, i giudici hanno assolto tutti e tre gli imputati, ritenendo la ragazza non credibile. De Min e Verdicchio erano presenti in aula, mentre Visentin (attualmente in Argentina) è stato videochiamato a fine udienza.

Sono stati gli avvocati della difesa, Alessandro Avanzi, Anna Casciarri, Massimiliano Paniz, a far emergere alcune discrepanze nel racconto della ragazza, la quale aveva raccontato di esser stata violentata sessualmente dai tre calciatori durante il giorno di Ferragosto. Ma facciamo un passo indietro. È il 15 agosto 2020. In una casa di Visome, a Belluno, è in corso una grigliata. A un certo punto, secondo la pubblica accusa, la ragazza entra in casa a riposarsi, si distende su un letto e poco dopo viene raggiunta dai calciatori.

Qualche ora dopo racconta alle amiche ciò che è accaduto, spiegando di avere crisi di panico e di continuare a vomitare. Quando raggiunge l’ospedale, tuttavia, i medici trovano una ragazza lucida e per niente sconvolta. Non ci sono lividi sul suo corpo (compariranno in modo misterioso più tardi, a circa un giorno di distanza). Non ci sono tracce biologiche sui suoi vestiti. Nulla che testimoni quanto riferito dalla presunta vittima. Eppure, anche in Questura viene ripetuto lo stesso racconto: una violenza di gruppo da cui la ragazza avrebbe cercato di scappare invano.

La difesa ha sempre sostenuto l’innocenza degli imputati e ha cercato di dimostrarlo in aula. La ragazza, dal canto suo, ha mantenuto la prima versione dei fatti, anche se si è contraddetta alcune volte. Inoltre, si è costituita parte civile con l’avvocato Riccitiello, chiedendo un risarcimento di 150mila euro. Il giudice, in composizione collegiale, ha assolto i calciatori prendendosi 90 giorni per le motivazioni.

Finita qui? Non proprio. L’accusa, lette le motivazioni dei giudici, potrebbe decidere di fare appello.

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