Cortina

Belluno, si apre il processo bis per la morte dell’ex anestesista Carla Catturani

Sei anni fa la donna venne travolta da una colata detritica mentre guidava la sua auto sulla strada regionale 48

Belluno, si apre il processo bis per la morte dell’ex anestesista Carla Catturani
Pubblicato:

Tre rinvii a giudizio per la morte di Carla Catturani, l’ex anestesista del Codivilla travolta da una frana a Rio Gere nella notte tra il 4 e il 5 agosto 2017.

Belluno, si apre il processo bis per la morte dell’ex anestesista Carla Catturani

Colpo di scena in Tribunale a Belluno. Dopo numerose archiviazioni del caso nel capoluogo montano e un’avocazione alla Procura Generale di Venezia, si apre il processo bis.

Nell’udienza preliminare di ieri mattina il giudice delle udienze preliminari ha rinviato a processo per omicidio stradale tre persone: la dirigente di Veneto Strade Lara Stefani, l’ex sindaco di Cortina d’Ampezzo Gianpietro Ghedina, e l’ex assessore comunale alla Protezione Civile Luigi Alverà, difesi rispettivamente dagli avvocati Marco Vassallo, Daniele Grasso ed Ernesto De Toni.

La famiglia Catturani, invece, è assistita dai legali Giuseppe e Carlotta Campeis che dopo una lunga battaglia legale sono riusciti a far riaprire il caso. Quella notte scesero a valle oltre 60mila metri cubi di roccia e fango. Si staccarono dal Monte Cristallo e precipitarono con forza inaudita, travolgendo completamente la strada regionale 48. Dove, appunto, stava transitando Carla Catturani.

L’evento franoso poteva essere previsto? La tragedia poteva essere evitata? Il processo cercherà di rispondere a queste domande e capire se ci sono state delle responsabilità penali. Nella prima indagine era stato iscritto nel fascicolo il dirigente di Veneto Strade Sandro D’Agostini, salvo poi scoprire che aveva rivestito quel ruolo dal 2002 al 2016, quindi prima del fatto. Assolto.

Quindi era stata presentata una seconda denuncia da parte della famiglia Catturani, a cui erano seguite una seconda indagine e l’archiviazione. L’ultima azione legale, andata poi a buon fine, è stata quella di chiedere alla procura generale di avocare a sé l’indagine.

Seguici sui nostri canali