Nella mattinata di oggi, mercoledì 8 ottobre, i Carabinieri della Compagnia di Cortina d’Ampezzo, con il supporto dei Nuclei Investigativi di Belluno e Roma, hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di tre persone, gravemente indiziate di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Blitz antimafia a Cortina, sgominato gruppo vicino agli ultras laziali che puntava agli appalti per le Olimpiadi 2026
Il provvedimento è stato emesso dal GIP di Venezia su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia lagunare e rappresenta l’esito di una complessa indagine coordinata dalla Procura di Venezia.
Le misure riguardano un arresto in carcere, uno ai domiciliari e un obbligo di dimora a Roma. Contestualmente, sono state eseguite perquisizioni nei confronti di altre quattro persone, indagate per concorso negli stessi reati.
L’operazione, denominata “Reset”, è nata nel giugno 2024 come sviluppo di un precedente procedimento in materia di stupefacenti avviato dalla Procura ordinaria di Belluno nel 2022.
Secondo quanto emerso, il gruppo faceva capo a due fratelli romani, con precedenti di polizia e noti appartenenti alla frangia degli “Irriducibili” della S.S. Lazio. I due vantavano legami con figure di spicco della criminalità romana, tra cui Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, storico capo ultras ucciso nel 2019. Tali legami – riferiscono gli inquirenti – sarebbero stati utilizzati come simbolo di potere e intimidazione.
I due, da tempo frequentatori di Cortina d’Ampezzo, soprattutto nel periodo natalizio, avrebbero progressivamente messo in atto un progetto criminale articolato in tre fasi:
- controllo dello spaccio di stupefacenti in paese, attraverso una rete di pusher e con l’uso di minacce e violenze verso spacciatori esterni e consumatori insolventi;
- ingerenza nella gestione della movida locale, imponendo eventi, DJ e buttafuori compiacenti tramite una società con sede legale a Roma, amministrata dal terzo indagato;
- tentativi di infiltrazione negli appalti preolimpici e negli eventi privati legati alle Olimpiadi “Milano-Cortina 2026”, anche attraverso azioni di tipo corruttivo.
Nel provvedimento del GIP vengono citati diversi episodi violenti ed estorsivi:
- un assuntore di droga moroso sequestrato e rinchiuso nel bagagliaio di un’auto;
- pestaggi ai danni di dipendenti di un ristorante e di un albergo, ritenuti spacciatori “non autorizzati”;
- minacce di morte al titolare di un noto rifugio-ristorante;
- un’aggressione a un organizzatore di eventi, trascinato in un bosco e picchiato con una pistola puntata addosso;
- una tentata estorsione ai danni di un componente della Giunta comunale di Cortina, al quale gli indagati avrebbero chiesto appalti legati ai lavori olimpici, dopo aver offerto un presunto (e non richiesto) sostegno elettorale alle comunali del 2022.
L’indagine, durata oltre un anno, si è basata su intercettazioni, telecamere nascoste, pedinamenti e testimonianze dirette. Determinanti sono state le dichiarazioni di cittadini, esercenti e amministratori locali, che – pur inizialmente intimoriti – hanno collaborato con i Carabinieri ricostruendo i fatti.
Le investigazioni, sottolineano gli inquirenti, proseguiranno per chiarire eventuali ulteriori responsabilità. I Carabinieri invitano la popolazione ampezzana e chiunque disponga di informazioni utili a rivolgersi alle forze dell’ordine o alla magistratura.