Bracconiere dissemina il territorio di trappole illegali per lupi ma viene incastrato dal dna...
Una traccia che per molti sarebbe stata invisibile, impercettibile. Ma che non è sfuggita agli attenti occhi degli inquirenti...
Aveva disseminato la zona con delle trappole illegali. Voleva sterminare i lupi presenti in quell'area, nella Valbelluna. Ma le indagini non hanno trascurato alcun dettaglio e grazie a delle tracce di dna lasciate sulle esche, il responsabile è stato beccato. Ora dovrà rispondere dei reati di caccia con mezzi vietati e tentata uccisione di animali.
Bracconiere dissemina il territorio di trappole illegali per lupi
Nella zona delle Prealpi i lupi sono ormai delle presenze. Ma per alcuni rappresentano un problema da estirpare ad ogni costo e con ogni mezzo. Pure con quelli considerati illegali, vietati, che rendono la morte un vero e proprio inferno. E' il caso di un 40enne della Valbelluna, denunciato per il reato di caccia con mezzi vietati e tentata uccisione di animale. L'uomo aveva adottato un sistema illegale di cattura dei lupi. Un sistema usato dai bracconieri. Si tratta, in poche parole, di una trappola a laccio che può provocare un decesso doloroso, con lesioni.
Incastrato da una piccola traccia di dna...
Una pratica disumana che è totalmente da condannare. Il 40enne aveva proprio realizzato un sito in un'area boschiva per uccidere grandi carnivori. E così a partire dallo scorso gennaio la Polizia provinciale bellunese si è messa sulle tracce del bracconiere usando metodi tradizionali e analisi scientifiche. Grazie a queste ultime si è arrivati a una soluzione del caso: il dna repertato sull'impianto di cattura bellunese è stato sottoposto a un confronto in banca dati con i campioni prelevati nell'abitazione del principale indagato. E il ricontro ha dato esito positivo.