Carcere Belluno, detenuti immobilizzano agenti poi li minacciano con lamette e ferro
I sindacati: “Ribadiamo con forza la necessità di interventi urgenti da parte dell’Amministrazione penitenziaria per affrontare la grave e pericolosa situazione della sezione ‘comuni’ della casa circondariale di Belluno”
Weekend di violenza al carcere di Belluno.
Carcere Belluno, detenuti immobilizzano agenti poi li minacciano con lamette e ferro
Ancora aggressioni, minacce e danneggiamenti nelle serate di venerdì e sabato. A denunciare gli episodi, ancora una volta, i sindacati della polizia penitenziaria Sinappe, Osapp, Uspp, Cisl Fns, Fp Cgil Pp e Cnpp, che chiedono interventi urgenti da parte dell’amministrazione penitenziaria.
Tutto è cominciato nella serata di venerdì 27 settembre, con l’aggressione, sputi e schiaffi da parte di un detenuto della sezione “comuni” dell’istituto penitenziario bellunese ai danni di un poliziotto, finito al Pronto Soccorso con prognosi di sette giorni. Aiutato da altri detenuti, l'aggressore ha poi preso di mira i citofoni e il sistema automatico di apertura dei cancelli dell’edificio, distruggendoli.
Nel frattempo, altre persone hanno immobilizzato due agenti, minacciandoli con armi improvvisate all'interno del carcere: lamette fissate su manici di plastica e ferro. La situazione non è degenerata solo grazie all'intervento tempestivo di numerosi poliziotti richiamati in servizio.
Sabato sera si sono verificate altre due tentate aggressioni al personale di servizio all'interno della sezione "comuni". In questa occasione sono stati gli stessi compagni di cella a intervenire per riportare la calma.
“La situazione drammatica più volte denunciata al Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria per il Triveneto - affermano Luca Garrisi del Sinappe, Giuseppe Ongaro dell’Osapp, Pietro Falletta dell’Uspp, Robert Da Re della Cisl Fns, Pasquale Testa della Cgil Fp Pp e Lorenzo Piscitello di Cnpp -. sta demoralizzando le donne e gli uomini della polizia penitenziaria bellunese, poiché l’amministrazione temporeggia e non prende decisioni utili alla risoluzione del problema. Gli agenti si sentono abbandonati anche dalle istituzioni locali, che sembrano a volte minimizzare gli atti di violenza e danneggiamenti, come nel caso dei gravissimi episodi di agosto, quando alcuni detenuti - non solo due come dichiarato ad esempio dal sindaco di Belluno - avevano messo in atto violente manifestazioni di protesta all’interno del carcere, appiccando fuochi, distruggendo impianti di videosorveglianza, vetrate, locali doccia, videocitofoni e impianto elettrico, ferendo un agente e provocando danni per migliaia di euro. Stiamo parlando degli stessi detenuti che hanno agito venerdì”.
Insomma, la situazione ormai è insostenibile.
“Nell’esprimere la nostra vicinanza e solidarietà all’agente ferito nella serata di venerdì - concludono i rappresentanti sindacali - ribadiamo con forza la necessità di interventi urgenti da parte dell’Amministrazione penitenziaria per affrontare la grave e pericolosa situazione della sezione ‘comuni’ della casa circondariale di Belluno: la sezione, che risale al 1930, va ristrutturata totalmente e adeguata. È indispensabile infine ricordare il drammatico sovraffollamento della popolazione detenuta e l’inaccettabile carenza di personale di polizia penitenziaria pari al 15%, condizioni che aggravano quotidianamente le difficoltà operative e la sicurezza”.