Carcere di Belluno, detenuto aggredisce 3 poliziotti mandandone uno all'ospedale
Cisl Fsn ha denunciato di nuovo la gestione sanitaria, le pessime condizioni igieniche e le aggressioni avvenute nell'Articolazione per la Tutela della Salute Mentale della Casa Circondariale di Belluno
Nuovo episodio di violenza nella sezione psichiatrica del carcere di Belluno.
Carcere di Belluno, detenuto aggredisce 3 poliziotti mandandone uno all'ospedale
A denunciarlo è Robert Da Re della segreteria Cisl Fns.
“Mercoledì - racconta Da Re - un paziente-detenuto in forte scompenso psichico, per la mancata capacità del servizio sanitario a gestire la somministrazione delle varie terapie, durante un’operazione che prevedeva il personale di polizia penitenziaria in ausilio al personale medico, ha aggredito i poliziotti in servizio. L’epilogo ha visto un poliziotto costretto alle cure del Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino, con una prognosi di 6 giorni. E altri due poliziotti sono stati curati dall’infermeria del penitenziario bellunese”.
La Cisl Fns denuncia nuovamente le pessime condizioni in cui versa la sezione Articolazione per la Tutela della Salute Mentale della Casa Circondariale di Belluno, dove la gestione sanitaria e le pessime condizioni igieniche dei locali gravano sull’integrità psicofisica del personale di polizia penitenziaria.
Il detenuto che ha aggredito il personale nei giorni scorsi si era già reso protagonista di episodi violenti verso i poliziotti penitenziari e il personale sanitario, tant’è che più volte la direzione dell’istituto bellunese ne ha chiesto l’allontanamento, senza tuttavia avere risposte positive dagli uffici superiori.
Questa la risposta del Provveditore dell’amministrazione penitenziaria per il Triveneto in seguito a una nota della Fns.
“Come già comunicato - si legge nella mail - sono in corso tutte le operazioni per dare attuazione allo spostamento della sezione dalla Casa Circondariale di Belluno alla Casa Circondariale di Verona”.
Risposta che non ha però convinto il sindacato.
“Il personale di polizia penitenziaria bellunese - conclude Da Re - è poco fiducioso del susseguirsi di dichiarazioni che mano a mano sfociano nel nulla, lasciando al personale stesso l’onere di provvedere alla gestione di un reparto che non rispetta parametri sanitari adeguati e oltretutto all’interno di una struttura totalmente inidonea. È stato chiesto nuovamente al Provveditore una celerità delle operazioni di chiusura della sezione psichiatrica a salvaguardia del personale di polizia penitenziaria e contestualmente a salvaguardia dell’utenza, che ha diritto a cure adeguate che evidentemente presso la Casa Circondariale di Belluno non può avere. Se i tempi dovessero nuovamente dilatarsi, il personale tutto non esiterà a manifestare il suo dissenso, come peraltro già ha fatto in passato”.