Operazione "Anni Sereni"

Con i risparmi dell’anziana ospite raggirata acquistano l’immobile adibito a casa di riposo

Gli indagati sono stati denunciati a piede libero alla locale Procura della Repubblica per l'ipotesi di reato, in concorso, di circonvenzione di persone incapaci.

Con i risparmi dell’anziana ospite raggirata acquistano l’immobile adibito a casa di riposo
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Nei giorni scorsi i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Belluno ed i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Belluno hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, disposto dal G.I.P. del Tribunale di Belluno su richiesta della locale Procura della Repubblica, di un immobile adibito a residenza per anziani.

Anziana ospite raggirata

La notifica è stata effettuata nei confronti di due imprenditori, coniugi, gestori della struttura ricettiva, i quali approfittando dello stato d'incapacità di una persona anziana ivi residente, affetta da infermità mentale, l'avevano indotta a farsi consegnare la somma di 250.000 euro ciascuno formalizzando la donazione con un atto giuridico stipulato avanti ad un notaio, col fine di pagarle vita natural durante le rette mensili.

Le indagini, scaturite dall’approfondimento di alcune segnalazioni di operazioni sospette pervenute all’attenzione degli investigatori della Guardia di Finanza, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Belluno e condotte dai finanzieri unitamente agli esperti d’area per la protezione delle fasce deboli del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Belluno.

Società "ad hoc" precostituita

I circostanziati accertamenti, sviluppatisi attraverso l’assunzione di informazioni testimoniali, la ricostruzione del patrimonio economico-finanziario del soggetto interdetto nonché l'analisi approfondita dei rapporti bancari riconducibili agli indagati, hanno permesso di appurare che gli stessi amministratori hanno reimpiegato gran parte dell’ingente somma ricevuta dall'anziana per acquistare l'immobile sede della struttura ricettiva da loro gestita attraverso una società "ad hoc" precostituita, ciò al fine rendere più difficoltosa la ricostruzione della provenienza illecita del denaro nonché l'eventuale ristoro nei confronti della vittima.

Per le condotte illecite poste in essere e sin qui accertate, gli indagati sono stati denunciati a piede libero alla locale Procura della Repubblica per l'ipotesi di reato, in concorso, di circonvenzione di persone incapaci (art.643 C.p.), indebito utilizzo di carte di pagamento (art.493 ter C.p.) ed autoriciclaggio (art.648 ter1 C.p.) e, per le disponibilità sottratte alla parte lesa, nei loro confronti è stato attuato il sequestro preventivo dell’immobile fino alla concorrenza del profitto del delitto di auto-ricilaggio.

Le attività investigative condotte dimostrano la costante attenzione delle Forze dell’Ordine nella ricerca e repressione delle più gravi condotte illecite perpetrate nei confronti delle “fasce deboli” della popolazione.

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