Condannato a 4 anni e mezzo di carcere per stalking e violenza sessuale l’ex capo turno della Epta Costan
L'avvocato di parte civile Enrico Rech ha raccontato lo stato di sofferenza della donna e la necessità di essere seguita da uno psicologo, chiedendo un risarcimento di 50mila euro
Quattro anni e mezzo di reclusione per aver perseguitato e violentato sessualmente una collega.
Condannato a 4 anni e mezzo di carcere per stalking e violenza sessuale l’ex capo turno della Epta Costan
È la condanna inflitta ieri mattina, in Tribunale di Belluno, a F.P., l’ex capoturno della Epta Costan di Limana. La sentenza è stata letta dal Tribunale collegiale formato dai giudici Coniglio, Montalto e Cittolin.
Confermato lo stalking e gli ultimi due episodi di palpeggiamenti. Assoluzione, invece, per i fatti più vecchi per i quali sarebbe stata presentata la querela troppo tardi.
Il Tribunale l’ha quindi condannato a 4 anni e mezzo di reclusione, concedendo le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti e aggiungendo 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Oltre a una provvisionale di 10mila euro di risarcimento danni nei confronti della donna.
Per la difesa, avvocato Pierluigi Cesa, non ci sarebbe stata nessuna aggressione. Forse qualche parola di troppo – a suo dire – ma di certo non violenza sessuale. Il collega di parte civile, invece, il legale Enrico Rech, ha raccontato lo stato di sofferenza della donna e la necessità di essere seguita da uno psicologo. La richiesta risarcitoria avanzata era di 50mila euro.
Nessuno dubbio per il pubblico ministero che ripercorso tutti i fatti che si sarebbero svolti dalla fine del 2018 a settembre 2020: messaggi continui, appostamenti, proposte sessuali e i due episodi gravi in cui la donna sarebbe stata palpeggiata al seno e toccata nelle parti intime.
Tra 90 giorni le motivazioni e la possibilità, per la difesa, di fare appello. Entrambi non lavorano più alla Epta Costan.