Covid, Zaia: “Siamo in fase arancione con 600 ricoverati” | +1400 positivi in Veneto | Dati 23 ottobre 2020
In Italia 992 in terapia intensiva: mancano 1308 ricoverati per raggiungere la soglia critica per un nuovo lockdown.
Gli ultimi aggiornamenti da Marghera.
Il Governo ha fissato una soglia: 2.300 persone in terapia intensiva. Questo è il livello di allarme che potrebbe far scattare un nuovo lockdown, generalizzato o meno. Al momento in Italia sono 992, ieri erano 926 (+66), quindi mancano 1308 ricoverati al raggiungimento della soglia di sicurezza.
Il bollettino
Nuova conferenza stampa del Governatore Luca Zaia sugli aggiornamenti della situazione Coronavirus in Veneto. Il bollettino prevede 2.208.831 tamponi effettuati, i test rapidi sono 1milione e mezzo. I positivi dall’inizio della pandemia sono 41.140 positivi mentre i positivi oggi sono 14.034 (+1426). In isolamento 14.323 (+647) nelle ultime 24 ore. I ricoverati sono 600 in area non critica e 70 in terapia intensiva. I morti sono 2308 morti. Zaia ha commentato i dati:
“Analizzando il bollettino possiamo dire che al 13 marzo 2020 avevamo 11 terapie intensive, il massimo è stato toccato il 29 marzo con 356. Oggi le terapie intensive vedono una curva della crescita decisamente più piatta rispetto a quella della curva della prima infezione di marzo. Se non cambia il ritmo è una curva che crescerà lentamente e vedremo dove andrà a posizionarsi. Ricordo che il 97% dei positivi a domicilio non ha sintomi. Oggi pesano i ricoveri, ricordo che abbiamo 600 persone ricoverate che hanno bisogno di cure”.
Punto accesso h24
Il presidente della Regione del Veneto ha chiesto al Ministro che si riveda il piano di Sanità pubblica. Stamattina con i direttori generali delle Ulss si è deciso di disegnare un modello di fasce per ogni provincia, in modo tale da avere delle soglie critiche per fasce provincializzate. Questo servirà per capire se una provincia deve attivare una misura sanitaria specifica nei propri ospedali. Zaia ha ribadito:
“Ribadisco che al punto di accesso rapido si può accedere se si è un contatto stretto, se si è un caso sospetto o se si ha la ricetta del medico. Non è che uno passa dall’h24 e va a farsi il tampone”.
La disponibilità dei medici di base
Il Governatore ha ribadito che a oggi ci sono 650 medici di base che hanno aderito a fare i tamponi all’interno dei propri laboratori il tutto gratuitamente. Sono già stati fatti 1.500 tamponi,che per la comunità è un grande aiuto. Zaia spera di riuscire a convincere tutti e 3.500 medici di base.
In arrivo nuove postazioni drive-in
E’ stato reso noto inoltre che la Protezione Civile ha messo a disposizione 200 squadre dell’esercito per le Regioni per poter effettuare i drive-in, nel Veneto ne arriveranno circa 20 e saranno composte da medico, infermiere e operatore.
Sull’App di biosorveglianza…
Zaia ha parlato dell’applicazione che la Regione ha realizzato e ha puntualizzato:
“La nostra applicazione è pronta ed è pensata per chi è positivo o in isolamento. Non possiamo però renderla ancora utilizzabile perché bisogna fare un passaggio istituzionale per la questione della Privacy. E’ inutile, noi invochiamo la Privacy ovunque e questo ci ha portato a dover chiedere al Ministro la facoltà di utilizzo, sono cose da uffici ammuffiti, che purtroppo sono creati da noi stessi. L’app è utile perché se una persona ha bisogno può chiamare il medico, non serve andare a disturbare continuamente le persone”.
La situazione nelle scuole
Il Governatore ha parlato anche delle scuole e ha spiegato:
“Abbiamo 707mila studenti da 0 anni fino alle superiori, abbiamo 697 scuole dove si è registrato almeno un caso, che rappresentano lo 0,12%, i positivi attuali sono 835”.
Ma la nuova ordinanza?
Forse non ci sarà nessuna nuova ordinanza. Zaia ha spiegato il motivo:
“Per le misure restrittive stiamo seguendo con attenzione l’evolversi della situazione, per ora c’è l’ordinanza pronta ma non la presentiamo perché siamo in fase di semaforo arancione ma ci permette di fare delle riflessioni. Sembra che nel fine settimana il Governo voglia annunciare qualche nuova misura, vorremo evitare nell’ottica di essere corretti, di capire se ci sarà qualche misura a livello nazionale che non vada a collimare con la misura regionale. Ricordo comunque l’importanza dell’utilizzo della mascherina che ci può difendere dal virus”.