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Crisi di panico dopo una scarica di sassi sulla ferrata Piccolin, 18enni inglesi recuperati con l'elicottero

I due escursionisti sono stati riaccompagnati sul sentiero e da lì trasportati a bordo dell’eliambulanza fino a Colmean

Crisi di panico dopo una scarica di sassi sulla ferrata Piccolin, 18enni inglesi recuperati con l'elicottero
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È stata una giornata da dimenticare, ma con un lieto fine, quella vissuta da due giovani escursionisti inglesi in vacanza sulle Dolomiti.

Crisi di panico dopo una scarica di sassi sulla ferrata Piccolin, 18enni inglesi recuperati con l'elicottero

Intorno a mezzogiorno, la Centrale del 118 è stata contattata da due diciottenni che, in evidente difficoltà, non erano in grado di indicare con precisione la loro posizione.

Grazie a un paziente lavoro di raccolta informazioni, i soccorritori sono riusciti a risalire al punto in cui si trovavano, grazie al riferimento al Bivacco Papa Giovanni Paolo I e alla menzione di una ferrata. La Centrale ha quindi circoscritto l’area d’intervento e ha fatto decollare l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore.

I due ragazzi, partiti in mattinata dal bivacco dove avevano trascorso la notte lasciando lì i propri effetti personali, si erano incamminati ignari della difficoltà del percorso. Il sentiero scelto, infatti, conduceva alla Ferrata Paolo Piccolin, una via attrezzata di livello impegnativo. Giunti nei pressi dell’attacco della ferrata, sono stati colti dal panico dopo essere stati sfiorati da una scarica di sassi e, incapaci di tornare indietro, hanno chiesto aiuto.

L’equipaggio dell’elicottero ha individuato i due giovani su un ghiaione alla base della parete. In hovering (volo stazionario), ha sbarcato tecnico di elisoccorso e medico a circa 200 metri di distanza. Raggiunti a piedi, i soccorritori hanno constatato che i ragazzi stavano bene, seppur molto spaventati.

I due escursionisti sono stati riaccompagnati sul sentiero e da lì trasportati a bordo dell’eliambulanza fino a Colmean, dove sono stati affidati al Soccorso Alpino della Val Biois. Quest’ultimo li ha accompagnati in auto alla Baita dei Cacciatori, punto di partenza per risalire al bivacco e recuperare le loro cose.

Un intervento tempestivo, che si è concluso senza conseguenze fisiche per i protagonisti, grazie alla prontezza dei soccorsi e alla collaborazione tra elisoccorso e volontari della montagna.

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