Cortina 2026

Droga e appalti per le Olimpiadi, i fratelli Cobianchi rimangono in carcere

l tribunale del riesame respinge il ricorso della difesa. Accuse di estorsione con metodo mafioso, spaccio e tentativo di infiltrazione al grande evento di Milano-Cortina 2026.

Droga e appalti per le Olimpiadi, i fratelli Cobianchi rimangono in carcere

Restano in vigore le misure cautelari per i fratelli romani Leopoldo e Alvise Cobianchi, 38 e 36 anni. Il tribunale del riesame di Venezia ha infatti respinto il ricorso presentato dai legali difensori, confermando il carcere per il primo e i domiciliari per il secondo.

I due sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, spaccio di sostanze stupefacenti e tentativo di infiltrazione negli appalti per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Secondo l’ordinanza del gip di Venezia, i fratelli avrebbero imposto con minacce e violenza il controllo dello spaccio di droga e dell’organizzazione delle serate nei locali della movida cortinese, arrivando a intimidire gestori e rivali con pestaggi e minacce di morte.

L’inchiesta Reset

L’inchiesta, denominata “Reset” e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, ha portato anche all’indagine di una terza persona, sottoposta all’obbligo di dimora a Roma. Le indagini, iniziate nel 2022 da un filone della Procura di Belluno sul traffico di droga, hanno documentato – secondo gli investigatori – un piano in tre fasi: prima il controllo dello spaccio, poi la gestione dei locali notturni e infine il tentativo di inserirsi negli appalti olimpici.

Vicini agli ultras della Lazio

Dalle intercettazioni emergono frasi dal tono intimidatorio come «Questa è Cortina, qui comandiamo noi», che per la DDA dimostrano l’uso della forza e del prestigio criminale tipico delle organizzazioni di stampo mafioso. I fratelli, secondo quanto riportato dagli atti, erano inoltre vicini agli ambienti ultras della Lazio, in particolare al gruppo degli “Irriducibili”, storicamente legato a figure della malavita romana.

L’inchiesta prosegue per chiarire la rete di contatti e i possibili canali economici utilizzati per i tentativi di infiltrazione negli appalti pubblici legati ai Giochi invernali del 2026.