Feltre: costretto a licenziarsi per assistere la moglie
Le 150 ore di “ferie solidali” raccolte dai colleghi non sono bastate
Inutile la gara di solidarietà tra i colleghi di Lorenzo Turchet al Santa Maria del Prato. Le 150 ore di “ferie solidali” raccolte non si possono usare per seguire il coniuge.
Lorenzo, costretto a licenziarsi per assistere la moglie malata
Pochi mesi dopo il matrimonio la vita di Lorenzo e della moglie Karen è stravolta da una terribile notizia: alla donna è diagnosticato un cancro al seno con diffuse metastasi in varie parti del corpo. Da quel momento Lorenzo, che è un operatore sanitario presso l’ospedale di Feltre, è costretto a spostarsi giornalmente tra Miola e Feltre per seguire i suoi impegni di lavoro ed assistere al contempo la moglie. Le cure che Karen deve sostenere richiedono molta assistenza e Lorenzo comincia a chiedere ferie e permessi per assisterla. Grazie alla legge 104 Lorenzo può stare vicino alla moglie nei momenti di maggior bisogno per quasi due anni. La battaglia contro il cancro è però lunga e Lorenzo vede assottigliarsi la disponibilità dei permessi concessi dalla legge. Sono ancora gli amici che intervengono suggerendogli di utilizzare una norma dell famoso Job Act che ha introdotto nel nostro ordinamento l’istituto dei riposi e delle ferie “solidali”.
I colleghi donano a Lorenzo le loro ferie
I colleghi dell’Ospedale di Feltre, venuti a conoscenza di questa possibilità consigliano all'amico di fare richiesta all’ULSS. “E’ stata una dimostrazione di solidarietà incredibile - sottolinea Lorenzo - più di ottanta colleghi, molti dei quali sconosciuti, mi hanno ceduto parte delle proprie ferie, regalandomi 150 giorni di ferie. Un gesto meraviglioso e commovente di cui Karen e io siamo loro grati”.
Il vulnus della legge: Lorenzo costretto a licenziarsi
Un atto di solidarietà che resterà però soltanto sulla carta perché in Veneto le ferie solidali possono essere donate solo ai genitori per l’assistenza ai figli minori. Nella provincia di Trento invece le ferie solidali includono anche l’assistenza a parenti e affini di primo e secondo grado, coniugi o persone che vivono in unione civile. Gli enti locali o le singole aziende hanno la possibilità di estendere questo diritto per venire incontro a chi si trova in difficoltà. La norma stabilisce che rispettando i limiti stabiliti dal D.Lgs. n. 66/2003 i lavoratori possono cedere a titolo gratuito riposi e ferie maturate ad altri lavoratori dipendenti.
La moglie si ammala, a pochi mesi dal matrimonio, e lui, Lorenzo, è costretto a licenziarsi dal Santa Maria del Prato, dove è operatore sociosanitario, perché ha esaurito i permessi concessi dalla legge 104 e ha chiesto l’aspettativa non retribuita per due mesi. Costretto a licenziarsi, nonostante la straordinaria gara di solidarietà fra i colleghi di Lorenzo Turchet che hanno raccolto per lui 150 giorni di “ferie solidali” per permettergli di assistere la moglie.