Fine settimana "nero" sulle montagne bellunesi, il Soccorso alpino: "Basta con gli alpinisti della domenica"
Spesso e volentieri i soccorritori devono entrare in azione per l'assenza, in escursionisti e alpinisti, della dovuta esperienza.
Si registra un bilancio pesantissimo nel fine settimana appena trascorso, con due escursionisti che hanno perso la vita, precipitando dall'ingresso a monte delle Gallerie del Lagazuoi e dalla Ferrata degli Alleghesi in Civetta. Ed è per questo motivo che il Soccorso alpino ha voluto diffondere una nota con tutti gli interventi effettuati... per ricordare che la montagna va affrontata con consapevolezza. Ed esperienza.
Fine settimana "nero" sulle montagne bellunesi, il Soccorso alpino: "Basta con gli alpinisti della domenica"
"Sono veramente tante le emergenze esplose sulle cime venete. Al di là dei consigli di buon senso, che non ci stancheremo mai di esprimere, non possiamo che ricordare a tutti la necessità di una cultura di base della montagna: necessaria prima di intraprendere qualsiasi cammino, fondamentale per quelli impegnativi come può essere una ferrata. Un avvicinamento graduale, che implica allenamento, conoscenza dei propri limiti (vedi paura del vuoto), percezione dei rischi, vicinanza all'ambiente, imparare a rinunciare".
Sabato 9 luglio
- Alle 11.40 l'elicottero di Dolomiti Emergency è stato inviato dalla Centrale del 118 lungo il sentiero 215 che sale al Rifugio Vandelli, per un'escursionista che era scivolata sbattendo il volto. Sbarcati con un verricello nelle vicinanze, equipe medica e tecnico di elisoccorso hanno prestato le prime cure alla 60enne di Godega di Sant'Urbano (TV), a seguito del possibile trauma cranico riportato. Imbarellata, la donna è stata issata a bordo e trasportata all'ospedale di Belluno.
- Poco prima delle 13 l'eliambulanza di Cortina è stata poi inviata a Forcella Forada, per un incidente ciclistico su una strada forestale dove passa il sentiero 468. Il 71enne di Follonica (GR), che si trovava con altre persone, era infatti caduto dalla mountain bike e aveva perso coscienza per un colpo alla testa. Raggiunto da una squadra del Soccorso alpino di San Vito di Cadore arrivata in fuoristrada e dall'equipe medica e dal tecnico di elisoccorso calati nel bosco con il verricello, all'uomo, che si era nel frattempo ripreso, è stata subito prestata assistenza sanitaria. Caricato in barella, è stato poi spostato in jeep di 500 metri fino allo spiazzo dove era atterrato l'elicottero. Trasferito a bordo, l'infortunato è stato accompagnato all'ospedale di Belluno.
- Alle 12.30 circa la Centrale del Suem è stata allertata da una cordata di alpinisti, dei quali uno volato sulle Tre Cime di Lavaredo. Al cellulare il chiamante straniero diceva che l'incidente era avvenuto sui primi tiri dello Spigolo Dibona sulla Grande e che il compagno si era fatto male a una gamba. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è quindi volato ad Auronzo di Cadore e si è avvicinato in ricognizione alla parete, verificando la presenza unicamente di cordate in normale progressione. Dopo aver controllato due volte fino alla Croce di vetta, l'equipaggio ha poi notato una persona che si sbracciava sul ghiaione alla base della montagna, dando indicazioni verso la Cima Ovest. La cordata in difficoltà, che si era calata, si trovava in realtà ai piedi della Cima Ovest, su cui aveva attaccato lo spigolo Demuth. L'alpinista infortunato a una caviglia, un 56enne polacco, è stato recuperato e trasportato all'ospedale di Belluno.
- Poco prima delle 14 il Soccorso alpino di Feltre è stato attivato per un parapendio precipitato a Croce d'Aune, nel comune di Sovramonte, il cui pilota non aveva riportato conseguenze, ma era rimasto sospeso tra i rami di un faggio a una quindicina di metri da terra. Una squadra ha raggiunto il punto, a 1.024 metri di quota, sulla strada che va verso Campo, è con tecniche di tree climbing ha raggiunto, assicurato e calato a terra l'uomo, 50 anni, di Desio (MB). I soccorritori hanno poi aiutato l'uomo a recuperare anche la vela rimasta sull'albero.
- Mentre con altri compagni stava rientrando dopo aver scalato sul Baffelan, un alpinista è scivolato lungo la ripida via normale ed è ruzzolato tra le rocce per una quindicina di metri. L'allarme è scattato attorno alle 14, lanciato da due soccorritori della Stazione di Recoaro - Valdagno sul posto, che hanno subito raggiunto il 37enne di Valdagno (VI). Prestatagli prima assistenza per un sospetto trauma alla spalla, visto che era in grado di muoversi autonomamente, i soccorritori lo hanno aiutato a scendere fino alla macchina per poi accompagnarlo al pronto soccorso per gli accertamenti del caso.
- Alle 16.20 circa il 118 è stato attivato per un freeclimber caduto nella falesia di Podenzoi. Il 32enne di Gorizia perso l'appiglio era volato, finendo a testa in giù contro la parete. La compagna che gli faceva sicurezza lo aveva quindi calato per alcuni metri fino a terra. Sul posto sono arrivati una squadra del Soccorso alpino di Longarone e L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato con un verricello di 40 metri equipe medica e tecnico di elisoccorso. Prestate le prime cure per le escoriazioni e il probabile trauma cranico riportato, l'infortunato è stato imbarellato, spostato dai soccorritori in un punto agevole per il recupero, issato a bordo e accompagnato all'ospedale di Belluno.
- Passate le 19 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato al Rifugio 7° Alpini, dove un escursionista di passaggio, che si era imbattuto in lui lungo il sentiero, aveva accompagnato un turista spagnolo in difficoltà, a seguito di un probabile trauma al ginocchio. Dopo essere stato controllato, l'uomo è stato caricato a bordo e trasportato all'ospedale di Belluno per le opportune verifiche.
Domenica 10 luglio
- Attorno alle 11 l'elicottero di Dolomiti Emergency è stato inviato dalla Centrale del Suem nella zona di Passo Giau, dove un'alpinista era caduta dalla parete della Croda Negra che stava scalando. Prima di cordata, sul tiro iniziale, la 31enne di Venezia è volata, le protezioni che aveva inserito nella roccia sono uscite e lei è arrivata a terra, una quindicina di metri più in basso, riportando un possibile grave trauma al piede. Sbarcati con un verricello di 20 metri, equipe medica e tecnico di elisoccorso hanno prestato le cure urgenti alla ragazza e, dopo averla stabilizzata, la hanno caricata in barella. Issata a bordo, l'infortunata è stata trasportata all'ospedale di Treviso.
- A mezzogiorno il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane è stato attivato per una ciclista caduta in discesa dal Col Visentin. La 54enne di Casier (TV), che si trovava in compagnia, perso il controllo della propria mountain bike, era finita a terra all'altezza del primo tornante dopo Forcella Zoppei. La donna è stata raggiunta da una squadra che le ha prestato le prime cure assieme al personale sanitario dell'ambulanza, sopraggiunta nel frattempo. L'infortunata, con sospetti traumi allo sterno e a una mano, è stata assistita poi dall'equipe medica dell'elicottero di Dolomiti Emergency, atterrato nelle vicinanze. Una volta imbarellata, è stata caricata a bordo e trasportata all'ospedale di Belluno.
- Alle 12.40 circa la Centrale del 118 è stata allertata da un'escursionista bloccata da una crisi di panico, non distante da Forcella San Lorenzo, sulle Marmarole. La 51enne di Vigo di Cadore (BL) stava percorrendo da sola la Ferrata Amalio Da Pra, quando, in un tratto in cui il cavo si interrompe e bisogna attraversare un canale per poi riprendere la ferrata, aveva iniziato a risalire qualche metro una traccia che aveva trovato, sbagliando itinerario, e si era fermata poco dopo. Una squadra del Soccorso alpino del Centro Cadore è partita per andare in suo aiuto, ha raggiunto Forcella San Lorenzo per poi attaccare la Ferrata e individuarla a breve. Dopo averla assicurata i soccorritori sono quindi tornati sui loro passi assieme alla donna, per arrivare al sentiero e scendere con lei fino al Rifugio Ciareido, da dove la hanno accompagnata in jeep alla macchina al Pian dei Buoi.
- Verso le 13 è scattato l'allarme per un ciclista colto da malore in località Valmenera a Tambre. Le condizioni dell'uomo, che era sdraiato a terra assistito da due persone, sono subito state valutate dall'equipe medica dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, sbarcata nelle vicinanze assieme al tecnico di elisoccorso. Imbarcato, il 63enne di Santa Giustina (BL) è stato trasportato all'ospedale di Belluno per le verifiche del caso.
- A Cortina d'Ampezzo una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza ha raggiunto una venticinquenne di Auronzo di Cadore (BL), che era stata punta dalle vespe, mentre si trovava nei pressi del Ponte Outo, alle Cascate di Fanes. La ragazza è stata accompagnata al Codivilla dai soccorritori per i dovuti accertamenti.
- Ad Auronzo di Cadore, una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza è stata inviata sul Monte Agudo, poiché, a seguito di un probabile malore, un diciassettenne di Ala (TN), aveva perso i sensi, era caduto a terra e aveva sbattuto il volto. I soccorritori hanno preso in carico il ragazzo, per poi accompagnato direttamente al pronto soccorso.
- Poco prima delle 14, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato nel Gruppo della Moiazza, sulla Torre del Camp, comune di Agordo, per un incidente in parete lungo la Via Bien. Primo di una cordata di tre, un alpinista era infatti volato qualche metro sopra i compagni fermi in sosta, una protezione non aveva retto l'urto e lo scalatore aveva sbattuto sulla roccia una quindicina di metri più sotto. Lanciato l'allarme, uno dei compagni si era calato da lui. Individuato il punto, l'eliambulanza ha sbarcato il tecnico di elisoccorso con 35 metri di verricello. L'infortunato, 27 anni, di San Donà di Piave (VE), è stato recuperato e trasportato al campo base al Rifugio Carestiato, dove attendevano medico e infermiera dell'equipaggio e dove ha dato il proprio supporto anche il gestore, componente del Soccorso alpino di Agordo. Mentre venivano prestate le prime cure per un sospetto politrauma, l'eliambulanza è tornata in parete a prendere anche i due compagni. Il ferito è stato trasportato all'ospedale di Belluno.
- Alle 14 circa, una squadra del Soccorso alpino di Asiago, che stava facendo assistenza al Raduno triveneto degli alpini sull'Ortigara, è stata dirottata sul sentiero di rientro da Cima Mandriolo, dove un giovane escursionista, che si trovava con tre amici, aveva riportato un sospetto trauma alla caviglia. Dopo averlo raggiunto con il fuoristrada, i soccorritori hanno immobilizzato la gamba del19enne di Creazzo (VI), per poi trasportarlo fino alla sua macchina e da lì, guidare lui e gli amici all'ospedale di Asiago.
- Una squadra del Soccorso alpino di Cortina è stata inviata attorno alle 13 al Rifugio Sennes, dove si trovava una ciclista che si era fatta male cadendo dalla mountain bike. I soccorritori hanno raggiunto la 66enne di Cassola (VI) e le hanno prestato le prime cure. Dopo avere caricato anche la sua bici sul fuoristrada, hanno quindi accompagnato la donna fino all'ospedale di Cortina.
- Verso le 16 un altro allarme, lanciato da una coppia di turisti tedeschi - lui 61 anni, lei 44 anni - che, arrivati nella parte finale della Ferrata della Cengia Gabriella nel Gruppo del Popera, non erano più in grado di proseguire per la stanchezza. L'elicottero di Dolomiti Emergency, una volta sul posto, ha sbarcato l'equipe medica al Rifugio Carducci, per poi volare nel punto in cui si trovavano i due. Recuperati uno alla volta dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 30 metri, gli escursionisti sono stati poi lasciati al Carducci.