Incidente ad Agordo: “Sposto l’auto e torno”, ma scappa e lascia la donna a terra
Il pubblico ministero Alberto Primavera ha chiuso le indagini nei confronti del 73enne di Rivamonte G.C.M. che investì la donna sulla 203 Agordina
“Vado a spostare la macchina e torno”. Lo disse, con la voce spaventata, alla donna che aveva appena investito sulla Regionale 203 Agordina.
Incidente ad Agordo: “Sposto l’auto e torno”, ma scappa e lascia la donna a terra
Accertatosi di non averla uccisa, tuttavia, salì in auto e sparì, lasciandola rannicchiata sulla strada con il bacino fratturato.
A distanza di nove mesi dall’incidente stradale ad Agordo il pubblico ministero Alberto Primavera ha chiuso le indagini nei confronti di G.C.M., 73 anni di Rivamonte, contestando appunto l’omissione di soccorso e la fuga, oltre che le lesioni personali. La donna, una 57enne di Agordo, è assistita da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela delle vittime di incidenti stradali.
L’investimento risale al 23 novembre 2022. La 57enne agordina era appena uscita di casa e stava attraversando la strada all’incrocio tra via Pragrande e la Regionale 203. Giunta quasi alla fine delle strisce pedonali, un’auto la colpì, scaraventandola a terra. Dopo la fuga del 73enne di Rivamonte, la donna venne soccorsa da una coppia di automobilisti di passaggio. Poi la chiamata al 118 e, infine, il trasferimento all’ospedale di Agordo.
“Al di là del grave errore commesso dal 73enne, dato che la donna stava finendo di attraversare le strisce pedonali – spiega Gennaro Pisacane, responsabile della sede Giesse a Belluno – ci ha lasciato senza parole il successivo comportamento dell’automobilista che si è fermato solo per sincerarsi della gravità dell’incidente ed è poi scappato in fretta e furia. Sinistri di questo tipo, purtroppo, accadono sempre più spesso, basta leggere i giornali in questi giorni, ma laddove non arriva l’attenzione, dovrebbe quanto meno venire in soccorso la sensibilità e l’umanità di ciascuno. In altre parole: l’incidente può capitare, ma lasciare una persona agonizzante sull’asfalto non è tollerabile in una comunità che si definisce civile”.