Infermiera aggredita ad Agordo per una dose di metadone
Zaia: “Nel Veneto, in un anno, abbiamo dovuto registrare 2.229 aggressioni a camici bianchi”
Due tossicodipendenti avrebbero aggredito un’infermiera all’ospedale di Agordo.
Infermiera aggredita ad Agordo per una dose di metadone
Secondo quanto ricostruito, pare che i due si fossero recati in ospedale per il metadone.
Al rifiuto da parte dell’infermiera, la donna l’avrebbe aggredita, prima con i pugni, poi tirando fuori un coltello (senza però ferirla).
“Innanzitutto rivolgo all’infermiera aggredita al pronto soccorso di Agordo i miei più sinceri auguri di pronta guarigione. Siamo di fronte all’ennesimo caso di violenza e inciviltà, talmente diffuse dal costituire una vera e propria emergenza. Mi auguro che le recenti decisioni prese a livello nazionale possano davvero concretamente combattere l’aggressività gratuita verso chi, indossando un camice, lavora per la salute di tutti noi”.
Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in relazione all’aggressione subita da un’infermiera all’Ospedale di Agordo (Belluno).
“Nessun gesto di questo tipo deve passare sotto silenzio – aggiunge Zaia – anche per creare nella comunità la consapevolezza che, quando ci troviamo di fronte a un operatore sanitario, si tratta di una persona che lavora per noi e la nostra salute e non merita, mai, di essere aggredita, verbalmente o, peggio, fisicamente”.
E conclude.
“Nel Veneto, in un anno, abbiamo dovuto registrare 2.229 aggressioni a camici bianchi – conclude Zaia - delle quali circa un terzo verbali. Un numero che preoccupa e che deve far riflettere sul fatto che tutti, verso i sanitari, dovremmo provare gratitudine e non ostilità”.