Infezione da Escherichia coli mette in pericolo la vita di un neonato a Belluno
Il piccolo è stato trasferito a Padova per complicanze renali dopo infezione da batterio alimentare. Gli esperti sottolineano i pericoli di cibi non pastorizzati nei primi mesi di vita.

Nei giorni scorsi, un bambino di meno di un anno originario di Belluno ha rischiato la vita a causa di un’infezione da un ceppo specifico di Escherichia coli, la STEC (Shiga toxin-producing Escherichia coli). Questo tipo di batterio è noto per poter causare complicanze serie a livello intestinale, renale e, in situazioni più critiche, anche neurologico.
Il trasporto all'ospedale di Padova
Come riportato dal "Corriere del Veneto", la situazione del piccolo paziente si è aggravata rapidamente dopo il suo arrivo in pronto soccorso pediatrico. Gli esami clinici hanno mostrato la presenza di sangue nelle urine, un campanello d’allarme che indicava un possibile danno ai reni. Per questo motivo il neonato è stato trasferito con urgenza all’ospedale pediatrico di Padova, nel reparto di Nefrologia, dove ha ricevuto cure intensive. Fortunatamente, il bambino ha reagito bene ai trattamenti e, dopo una degenza che ha richiesto un monitoraggio costante, è stato dimesso senza danni permanenti. Rimane però sotto controllo medico per un follow-up approfondito.
Contagio alimentare
Ancora non è stata individuata con precisione la fonte dell’infezione, ma è probabile che si avvenuta per contagio alimentare: il batterio potrebbe essere stato contratto attraverso il consumo di prodotti come latte crudo o derivati non pastorizzati, formaggi realizzati con latte non trattato, verdure o frutta non lavate a dovere, carni crude o poco cotte, oppure tramite acqua non sicura. L’acqua potabile, invece, è stata esclusa come possibile veicolo del contagio.