La frana a Valle di Cadore avanza, a rischio l'antica chiesa di San Martino
Le ingenti piogge dell'ultimo periodo hanno impresso un'accelerazione al movimento.
Aumenta la tensione e la paura di perdere l’antica chiesa di San Martino. La frana a Valle di Cadore si muove lentamente e sta mettendo a rischio l’edificio sacro.
La frana a Valle di Cadore avanza
A breve ci sarà un incontro tra Comune, Regione del Veneto e Genio Civile per trovare una soluzione per riuscire a salvare l’antica chiesa intitolata a San Massimo. Il 12 febbraio 2021 l’edificio sacro era stato chiuso con un’ordinanza contingibile e urgente del sindaco Marianna Hofer data l'accelerazione del movimento franoso che viene monitorato da anni.
Per salvaguardare l’incolumità, la sicurezza e la salute pubblica era stata chiusura al traffico e al transito la strada adiacenze alla chiesa San Martino Vescovo. Purtroppo, non è una novità che nell'area della chiesa ci sia un fenomeno franoso importante e che ci siano più dissesti sul versante dovuti all’intero ammasso calcareo presente nella zona.
Diversi sopralluoghi
Il sindaco di Valle di Cadore, Marianna Hofer ha spiegato:
“Già dagli anni Ottanta si lavora sull'area per il consolidamento del sito. Più recentemente abbiamo potenziato anche i controlli con una strumentazione laser, grazie ad un finanziamento della Regione Veneto. Nella giornata di giovedì 11 febbraio 2021 abbiamo effettuato un sopralluogo insieme al tecnico regionale ed abbiamo rilevato che i movimenti si stanno estendendo anche alle zone limitrofe alla chiesa. Le ingenti piogge dell'ultimo periodo hanno impresso un'accelerazione al movimento e per questo, innanzitutto a scopo precauzionale, abbiamo interdetto l'area della chiesa, ma al momento la situazione resta sotto controllo. Stiamo valutando meglio la situazione insieme alla Regione Veneto che colgo l'occasione di ringraziare per essersi sempre fatta carico del monitoraggio senza il quale non sarebbe possibile tenere sotto controllo il fenomeno franoso ed avere dei dati oggettivi ed attuali”.
Movimento franoso verso la chiesa
Il primo cittadino ha spiegato:
“Sono stata contattata dal geologo che mi ha tramesso i dati che evidenziano un movimento del versante franoso della chiesa, insieme al parroco abbiamo cercato di capire la situazione. Un altro sopralluogo è stata fatto questa settimana, la frana continua a muoversi, non velocissima ma si muove. Non c’è un monitoraggio sul fabbricato, ci tengo a dire che per me questo della chiesa è un tema sensibile, ci siamo attivati da subito con gli enti competenti, la Regione sta seguendo il movimento franoso. E’ necessario che venga garantita la sicurezza delle persone che entrano in chiesa per le funzioni ma con il movimento franoso c’è la possibilità che si verifichi il crollo dell’edificio. Se escludiamo un crollo grande e vicino, questo non esclude che ci possa essere la sicurezza delle persone per entrare in chiesa per la funzione religiosa. Attraverso una rappresentanza della Magnifica Comunità siamo in contatto con la Sovrintendenza per capire cosa bisogna fare dal punto di vista storico. A breve avremo delle idee maggiori sule cose che si possono fare, il Comune c’è e sta facendo tutto quello che può fare”.