Belluno

L'alluvione distrugge la sua gelateria: ex compagni di classe creano una raccolta fondi per aiutarlo

In due ore l’acqua ha portato via tutto: sacrifici, sogni e strumenti del mestiere della famiglia Burigo di Belluno.

L'alluvione distrugge la sua gelateria: ex compagni di classe creano una raccolta fondi per aiutarlo
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Dall'Italia arriva un aiuto concreto per ricostruire la gelateria dei Burigo a Dernau, distrutta durante la grande alluvione in Germania.

L'alluvione distrugge la sua gelateria

In due ore l’acqua ha portato via tutto: sacrifici, sogni e strumenti del mestiere della famiglia Burigo di Belluno. L’Eiscafè Abruzzo di Dernau, Germania, era una piccola gelateria che è stata completamente distrutta dall’imponente alluvione di metà luglio.

I gestori hanno provato a ripartire, ma purtroppo il 31 luglio 2021, lo stabile in cui si trovava la gelateria è stato demolito. Forse, però, non tutto è perduto, infatti dall’Italia un gruppo di ex compagni di classe di Matteo Burigo, che fa parte della terza generazione di gelatieri della famiglia, ha attivato una raccolta fondi su GoFundMe per il loro amico di sempre, nel tentativo estremo di aiutarlo in questo momento difficile.

La demolizione dello stabile in cui si trovava l'Eiscafé Abruzzo

Gli ex compagni di classe di Matteo spiegano:

“Nelle macerie ci sono tutte le lacrime e la fatica, tutto il lavoro che sembra inutile al momento. I Burigo si rimetteranno in piedi, ma fa male. Fa davvero male”.

Matteo, che non si perde d'animo, ha spiegato:

“Abbiamo lavorato duro, sempre, ma quando la terra ti cade sotto i piedi ti aggrappi a quello che hai vicino, ti aggrappi alla possibilità di ricominciare. È questo che vi chiediamo, una possibilità di ricominciare daccapo e di superare anche questo ostacolo di fango e terrore che ci ha travolti”.

Una storia di famiglia di gelatieri

Matteo ha voluto raccontare la storia della sua famiglia per far comprendere la passione tramaandata di padre in figlio:

"La mia é una famiglia di gelatieri ed io e mio fratello Christian siamo la terza generazione. Mio nonno Marino ha iniziato che aveva 14 anni, poi ha conosciuto mia nonna Angela e hanno iniziato nel 1973 per conto loro. Mio nonno ha insegnato ha fare il gelato a suo cognato, Elio, che poi a sua volta nel 1995 lo ha insegnato a mio papà perché mio nonno purtroppo è morto nel 1994.
Hanno lavorato tutti insieme per diversi anni poi io e mio fratello eravamo in età scolastica, quindi i miei genitori (Massimo e Katja) hanno trovato lavoro in Italia e mia nonna, dopo ben 37 anni di attività, ha venduto la gelateria ed é andata in pensione".

La crisi ha messo i primi paletti e Matteo spiega:

"Nel 2012 é iniziata la crisi e mio papà stava sei mesi in cassa integrazione, allora una volta finite le scuole io e la mia famiglia abbiamo deciso di riprendere la vecchia vita da gelatieri e nel 2015 abbiamo fatto una stagione in Baviera come prova, per vedere se riuscivamo a lavorare tutti insieme e a portare avanti un'attività a conduzione familiare. Ha funzionato e nel 2016 ci siamo trasferiti a Dernau in questa piccola gelateria che ci dava veramente tanto lavoro, 8 mesi sempre a testa bassa sette giorni su sette 13/14 ore al giorno e poi in inverno ci godevamo la meritata pausa, andavamo in ferie e iniziavamo a vivere, uscivamo con i nostri amici come fanno tutti, andavamo a cena e tutte quelle cose che fanno le persone normali nella loro quotidianità. Finito l’inverno, con macchina e rimorchio, iniziava il viaggio di 11 ore per raggiungere la gelateria a 1000km da casa e si ricominciava il ciclo".

Tanti sacrifici ma anche soddisfazioni:

"Il lavoro era estenuante, ma noi eravamo contenti perché sapevamo che lavoravamo per noi e ogni sacrificio si trasformava poi in soddisfazione quando si andava in ferie e ci si concedeva ognuno i propri lussi.
E adesso quella piccola gelateria non c’è più, l’immobile che la ospitava ha più di 150 anni, a stare tutte quelle ore sott’acqua è diventato inagibile e pochi giorni fa abbiamo dato l’ultimo saluto alla nostra gelateria che è stata demolita".

Per chi volesse contribuire ad aiutare la famiglia Burigo, la campagna è raggiungibile al link .

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