Longarone, Diab annuncia l'esubero di 185 dipendenti, Femca Cisl: "È inaccettabile"
Aumenta anche la preoccupazione per la tenuta produttiva dello stabilimento.
Otto ore di sciopero ieri, venerdì 18 marzo 2022, presidio e assemblee davanti ai cancelli della fabbrica Diab di Longarone per dire "no" ai 185 esuberi (su 250 dipendenti) annunciati lunedì dalla direzione aziendale.
Longarone, Diab annuncia l'esubero di 185 dipendenti
Una notizia del tutto drammatica quella comunicata dalla proprietà svedese della storica azienda del settore della gommaplastica alle organizzazioni sindacali durante un incontro. La Diab di Longarone è intenzionata a chiudere una pressa che produce pannelli in PVC e di conseguenza le lavorazioni correlate. Il motivo? Il rallentamento del mercato di questo prodotto, ormai superato dal più performante e sostenibile PET.
Notizia che ha messo subito tutti in allarme e Bruno Deola della Femca Cisl Belluno Treviso, ha invitato tutte le lavoratrici, i lavoratori, cittadini e le istituzioni a prendere parte al presidio che si è tenuto ieri, venerdì 18 marzo 2022. Appello a cui hanno risposto in molti. Deola, durante lo sciopero ha affermato:
“La decisione dell’azienda è del tutto irricevibile. Licenziare 185 dipendenti su 250 significa chiudere l’azienda. È inaccettabile una dichiarazione di esuberi così consistente senza aver presentato un piano industriale che possa prevedere delle attività produttive alternative utili all’assorbimento degli esuberi dichiarati”.
Timori sulla tenuta produttiva
Deola ha inoltre reso nota la sua preoccupazione anche per la tenuta produttiva dello stabilimento, spiegando:
“Con la sola attività di produzione di pannelli in PET i costi della struttura potrebbero non consentire una marginalità utile a proseguire con tale produzione”.
Le organizzazioni sindacali hanno provveduto a informare il tavolo di crisi della Regione Veneto della situazione dello stabilimento Diab di Longarone, chiedendo una convocazione delle parti in tempi brevi con lo scopo di cercare di convincere la multinazionale svedese a rivedere la posizione rispetto al futuro dello storico stabilimento.