Minorenne stuprata dagli amici del patrigno (che rimaneva a guardare), camionista condannato a 15 anni
È stata la ragazza, una volta diventata maggiorenne, a decidere di denunciare l’uomo e a vuotare il sacco su tutte le violenze subite
Avrebbe fatto violentare più volte, da altri uomini, la figlia minorenne della sua compagna. Un camionista trentino, di 57 anni, è stato condannato a 15 anni di reclusione per fatti che sarebbero accaduti per tre anni tra le province di Belluno e Trento.
Minorenne stuprata dagli amici del patrigno
È stata la ragazza, una volta diventata maggiorenne, a decidere di denunciare l’uomo e vuotare il sacco su tutte le violenze subite. All’epoca dei fatti ne aveva appena 14 e viveva con la madre malata.
Il giudice l’ha ritenuta attendibile condannando il patrigno a 15 anni di reclusione (contro i 10 chiesti dal pubblico ministero), 700mila euro alla parte offesa, allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinarsi alla ragazza a una distanza inferiore a 500 metri.
Le violenze sarebbero iniziate quando i tre vivevano ancora nel Bellunese. Ma i fatti più gravi, contestati dalla Procura di Bolzano, sono invece localizzati in Alto Adige dove, a un certo punto, i tre decidono di trasferirsi. Si parla, in ogni caso, di un periodo di tre anni che va dal 2019 al 2022.
Camionista condannato a 15 anni
All’inizio la ragazza sarebbe stata avvicinata dal patrigno in soggiorno: baci, carezze e poi rapporti sessuali. “Stai zitta, altrimenti rovini la famiglia” le avrebbe detto, pur di farla stare zitta.
In un paio di occasioni l’avrebbe costretta anche a subire rapporti sessuali con più uomini che il 57enne camionista invitava a casa, senza chiedere denaro e rimanendo a guardare la violenza come spettatore. Agli amici diceva che la ragazza era maggiorenne.
Il giudice si è preso 90 giorni per le motivazioni. Mentre l’avvocato dell’imputato farà quasi sicuramente appello.