Questura di Belluno

Rapina a Ponte nelle Alpi: spuntano altri due nomi

I due rapinatori sarebbero stati aiutati da altri due minorenni nel colpo messo a segno lo scorso 4 novembre

Rapina a Ponte nelle Alpi: spuntano altri due nomi
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Ci sarebbero i nomi di altri due minorenni nell’indagine della Questura di Belluno sulla rapina a Ponte nelle Alpi dello scorso 4 novembre. L’ipotesi di reato è quella di favoreggiamento personale. Secondo gli inquirenti i due ragazzi avrebbero aiutato i rapinatori, fornendo abiti per cambiarsi prima e dopo il colpo.

Rapina a Ponte nelle Alpi: spuntano altri due nomi

Si sta quindi chiudendo il cerchio intorno a quanto accaduto a Ponte nelle Alpi più di un mese fa. Il primo dicembre, infatti, la Squadra Mobile, con la collaborazione di personale della Digos, delle Volanti e della Polizia Scientifica di Belluno, ha dato esecuzione ad un'ordinanza cautelare, emessa dall'Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia il 29novembre scorso su richiesta della rispettiva Procura della Repubblica.

L’ordinanza prevede la custodia cautelare a carico di un minorenne di 17 anni e il collocamento in comunità nei confronti di un sedicenne. A seguito di attività investigativa, svolta dalla Terza Sezione "reati contro il patrimonio" della Squadra Mobile di Belluno, coordinata dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Venezia, è stato possibile risalire ai due ragazzi, ritenuti responsabili di aver consumato in concorso materiale e morale la rapina ai danni del titolare dell'esercizio commerciale "Ardivel Alimentari" e di un cliente che nel momento del delitto si trovava all'interno del negozio.

I due minorenni, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, avrebbero messo a segno la rapina con una pistola in ferro del tipo scacciacani e un coltello con lama da 15 centimetri. Con violenze e minacce si sarebbero poi impossessati del fondo cassa, pari ad una somma compresa tra i 100 ed i 200 euro. In particolare, uno dei due rapinatori, dopo aver chiesto del denaro e aver colpito il titolare con una testata al naso, avrebbe estratto il coltello colpendo l’uomo con plurimi fendenti al braccio e alla spalla sinistra (provocandogli ferite con prognosi di 30 giorni).  L'altro malvivente invece, secondo la ricostruzione della Questura, avrebbe puntato la pistola sulla fronte del cliente, colpendolo poi con un pugno al mento. Infine, la fuga.

L’attività investigativa compiuta dalla Polizia di Stato ha permesso di raccogliere forti e chiari elementi a carico dei due minorenni, entrambi con numerosi precedenti di polizia a carico per reati contro la persona e il patrimonio. Tali risultanze hanno spinto la Procura per i Minorenni a fare due perquisizioni a carico degli indagati (il 10 novembre scorso), che consentivano di rinvenire la pistola ed alcuni indumenti utilizzati nel corso della rapina.

Allo stesso tempo, sono state eseguite due perquisizioni a carico di atri due diciassettenni, indagati per favoreggiamento personale, avendo dato supporto materiale ai rapinatori. Come? Consegnando loro alcuni abiti pronti al cambio prima della perpetrazione del delitto.

Al termine della stesura degli atti, il diciassettenne è stato tradotto presso l'IPM di Bologna, mentre il sedicenne collocato presso una comunità di Venezia.

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