Retroscena Zaia: “Unica cosa da fare sarebbe stata isolare subito gli over 70”
Presentato dalla Regione il documento con nuove linee guida su pazienti sintomatici e presa in carico degli anziani nelle case di riposo.
Situazione in leggero miglioramento ma non bisogna abbassare la guardia.
La riflessione del Governatore
“Se si potesse ripartire da zero, l’unica cosa da fare sarebbe isolare gli over 70“. Ecco la “vera azione da fare”, se si riavvolgesse il nastro della pandemia, secondo il presidente della Regione, Luca Zaia. Che ieri intanto, sottolineando proprio come nelle Case di riposo si vi siano stati oltre 40 decessi e diversi casi di infezione degli operatori, ha annunciato il Piano affinato dalla Regione proprio per l’isolamento e il contenimento del contagio nelle Rsa e non solo. Intanto i numeri in Regione si fanno leggermente più incoraggianti, ma non bisogna abbassare la guardia: ieri, lunedì 30 marzo 2020, ci sono stati + 129 contagi, con 23 decessi ma 790 dimessi e con il numero dei soggetti sotto controllo domiciliare sceso sotto i 20mila.
Il documento
La Regione del Veneto ha ulteriormente affinato ieri le sue azioni di sanità pubblica, attraverso un documento dal titolo “Indicazioni operative per la presa in carico del paziente sintomatico sospetto Covid-19 e valutazione del rischio in strutture residenziali per anziani”, redatto dalla Direttrice della Direzione Prevenzione, dottoressa Francesca Russo e dalla Direttrice dell’Unità Organizzativa Cure Primarie e Strutture socio-sanitarie territoriali, dottoressa Maria Cristina Ghiotto. Proprio dall’esperienza sul campo finora fatta, parte il nuovo Piano, che introduce due importanti nuovi aspetti:
“la presa in carico diretta del paziente sintomatico “sospetto Covid-19”, che parte dalla valutazione e dai consigli del Medico di Medicina Generale e arriva all’intervento diretto delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) le quali garantiscono l’assistenza a domicilio di tutti quei pazienti, sintomatici, sospetti o positivi, che non necessitano di ricovero”.
Con il nuovo Piano, viene poi modificata l’attuazione della sorveglianza attiva rivolta ai soggetti asintomatici e quella rivolta ai soggetti sintomatici: la Sorveglianza Attiva rivolta ai soggetti “asintomatici” passerà gradualmente ed in parte dall’attività dei Servizi Igiene e Sanità Pubblica (SISP) al Servizio di Telesoccorso che si occuperà di chiamare giornalmente tutti i soggetti asintomatici, con l’utilizzo di strumenti operativi forniti dal SISP (Servizio Igiene e Sanità Pubblica). Nel momento in cui viene rilevato che un soggetto presenta sintomi, questo deve essere segnalato al SISP di riferimento per l’attivazione delle azioni conseguenti. La Sorveglianza Attiva rivolta ai soggetti “sintomatici” comporterà anche la valutazione a domicilio del paziente per effettuare il tampone e per la valutazione dell’applicazione dei protocolli terapeutici sperimentali per evitare il peggioramento delle condizioni cliniche del paziente. Il piano prevede anche la ricerca di soggetti “positivi” nei lavoratori dei Servizi Essenziali per ridurre la circolazione del virus e aumentare la sicurezza degli operatori.
Attenzione massima alle strutture per anziani
Particolare attenzione viene inoltre rivolta alle Strutture Residenziali per Anziani sia per quanto riguarda gli operatori che per gli ospiti. Oltre alle azioni già in atto, si aggiunge un’azione di Valutazione del rischio mirata per struttura che deve essere effettuata da un “team” al fine di giungere alla definizione di un “Piano di Sanità Pubblica” specifico per queste strutture e che riguardi l’isolamento dei pazienti, la gestione dei Dispositivi di Protezione Individuale e la gestione del personale, da attuare a cura del Direttore dei Servizi Socio-Sanitari.