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Scoperta enorme piazza di spaccio a Cortina, un 35enne romano manteneva il controllo con armi da fuoco

Sequestrati in casa sua hashish, cocaina, marijuana e 50mila euro in contanti

Scoperta enorme piazza di spaccio a Cortina, un 35enne romano manteneva il controllo con armi da fuoco
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I carabinieri della Compagnia di Cortina d’Ampezzo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Belluno, alle prime ore di questa mattina, hanno eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari (in via Roma) nei confronti di un 35enne romano.

Scoperta enorme piazza di spaccio a Cortina, un 35enne romano manteneva il controllo con armi da fuoco

Quest’ultimo, unitamente ad altri 8 indagati, tutti estranei al contesto di Cortina e provenienti da altre regioni, è accusato di aver organizzato, fin dal 2021, un sistema di vendita di stupefacente a Cortina d’Ampezzo, non solo attraverso dirette cessioni di cocaina ed altre tipologie di narcotici, ma avvalendosi della collaborazione anche di soggetti terzi ai quali, dietro pagamento di un compenso sul venduto e/o sulla fornitura di dosi per il consumo personale, avrebbe conferito la droga, dato indicazioni sulla vendita nonché procurato l’alloggio in Cortina ove custodire lo stupefacente e dove egli si recava per ritirare i proventi illeciti.

Le indagini dei carabinieri di Cortina che per mesi hanno seguito gli indagati, osservato le loro condotte e recuperato stupefacente a riscontro delle attività investigative, hanno accertato anche la pericolosità dell’organizzazione di spacciatori. Il giovane sottoposto alla misura cautelare, infatti, avrebbe adottato un sistema di intimidazione che prevedeva minacce ed aggressioni – anche con armi da fuoco – per mantenere il controllo della zona di spaccio, inibendo altri “concorrenti” dal vendere stupefacenti nell’ambito del mercato locale dello spaccio.

La fiorente piazza di spaccio cortinese è stata oggetto di attenzione per lungo tempo da parte dei militari dell’Arma che nel corso degli ultimi due anni hanno messo a segno vari arresti nell’area, procedendo anche a importanti sequestri di narcotico. Nel corso della lunga indagine, i carabinieri di Cortina d’Ampezzo coordinati dalla Procura di Belluno, hanno sottoposto a sequestro complessivamente oltre 400 grammi di sostanza stupefacente del tipo “cocaina” per complessive 656 dosi, più di 800 grammi di “hashish” suddivisa in 8 panetti, oltre a marijuana e sostanza da taglio, sottraendo guadagni all’organizzazione criminale che, dalla vendita, avrebbe potuto guadagnare oltre 70.000 euro.

Nel corso delle diverse operazioni sono stati anche sequestrati quasi 50.000 euro di denaro contante, ritenuto provento dell’attività di spaccio ma che rappresenta sicuramente una minima parte degli introiti dell’organizzazione che, con costanza, riforniva la piazza di spaccio, verosimilmente reinvestendo i guadagni per continuare a garantire l’approvvigionamento in favore dei numerosi acquirenti identificati dai Carabinieri.

“L’operazione, che ha consentito di smantellare un traffico di stupefacenti sul nostro territorio, grazie all’impegno puntuale e prolungato dei Carabinieri di Cortina, dimostra quanto ancora sia necessario intensificare l’attività in questo particolare ambito – spiega il colonnello Pigozzo - Manterremo sempre alta l’attenzione perché il mercato degli stupefacenti alimenta inesorabilmente l’economia illegale della criminalità e crea condizioni di insicurezza laddove queste organizzazioni operano. Il circuito della droga ha una dimensione globale rilevante che va ben oltre la singola cessione di stupefacente a livello locale. Vi sono organizzazioni nazionali ed estere che operano in questo settore con estrema virulenza, investendo e acquisendo capitali illeciti che poi supportano altre tipologie di crimini. Senza dimenticare un dato di assoluta rilevanza, ovvero l’evidente danno alla salute pubblica che le droghe provocano e gli effetti, talora anche mortali, che le stesse producono sugli assuntori. Il contrasto alla droga è un impegno prima di tutto a evitare che i giovani cadano in un tunnel molto complesso e, anche, a non consentire lo sviluppo di attività criminali sul nostro territorio”

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