Sparite le offerte dei fedeli in Duomo: denunciati un casertano e un portoghese
I due avevano rubato soldi e monete tramite un arnese simile a una canna da pesca, con del nastro adesivo alla fine dello spago
Furto in Duomo a Belluno.
Sparite le offerte dei fedeli in Duomo: denunciati un casertano e un portoghese
Alle ore 18 circa del 12 aprile 2024, attraverso la linea 113 della locale Centrale Operativa, giungeva una richiesta di intervento da parte del sacrestano del Duomo di Belluno. Riferiva che, durante il controllo delle cassette predisposte in chiesa per la raccolta delle donazioni dei fedeli, aveva notato che erano state manomesse.
Insospettito, aveva quindi guardato le telecamere di videosorveglianza della struttura scoprendo due persone sospette. In seguito, la chiamata alla polizia.
Giunti sul posto, gli agenti hanno effettivamente visto dalle registrazioni che due uomini, alle ore 18 circa, si aggiravano intorno alle cassette delle offerte con fare sospetto, armati di torcia e oggetti contundenti.
Visto il breve periodo occorso dall’orario del furto, la Volante si metteva immediatamente alla ricerca degli uomini nei dintorni e li intercettava in Piazza dei Martiri, poco lontano dal luogo del reato. I due uomini, il primo italiano originario della provincia di Caserta e il secondo portoghese, entrambi di fatto senza fissa dimora in Italia, rispondevano perfettamente alla descrizione delle due figure appena visionate nelle registrazioni.
Dopo un primo tentativo di negare l’accaduto, venuti a conoscenza dell’esistenza del video, hanno ammesso di aver compiuto il furto utilizzando un arnese autoprodotto (poi ritrovato nel loro zaino) alla cui estremità vi era attaccato uno spago il nastro biadesivo: quest’ultimo, inserito nella fessura delle offerte, raccoglie monete e banconote all’interno della cassetta senza danneggiarla in maniera evidente.
Accompagnati in Questura, gli agenti gli hanno trovato addosso alcune banconote per un valore di 20 euro, e monete, oltre a due piccole torce, un coltellino multiuso e vari cacciaviti di piccole dimensioni.
I due risultano indagati ai sensi degli articoli 625 (furto aggravato) e 707 (Possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli) del Codice Penale e denunciati all’Autorità Giudiziaria.