Speleologo ferito nella grotta Buca Mongana a 2000 metri di quota, salvato nella notte
La grotta si è rivelata più complessa del previsto perché costituita da serie di pozzi dei quali l'ultimo in alto molto franoso, quello in cui doveva avvenire la distruzione.
E' salvo lo speleologo di Roveredo in Piano rimasto in grotta ferito tutta la notte.
Speleologo ferito nella grotta Buca Mongana a 2000 metri di quota
Uno speleologo è rimasto ferito ieri, domenica 4 luglio 2021 nella grotta Buca Mongana a 2000 metri di quota e a meno venti di profondità poco lontano da Forcella Lodina, nel gruppo del Duranno Cima dei Preti.
Per questione di vicinanza territoriale, da Feltre a Cimolais (PN) era stato subito trasportato dall'elicottero della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia un infermiere del Soccorso speleologico Veneto, mentre altri tre tecnici speleologici veneti, che dovevano avvicinarsi con l'elicottero Aib della Regione Veneto, erano stati sbarcati a causa del maltempo a Ponte nelle Alpi.
Maltempo e difficoltà
Le squadre del Friuli Venezia Giulia si erano nel frattempo radunate al campo base a quota 700 in attesa di essere anch'esse portate sullo scenario. Il ferito era stato raggiunto nella grotta dal sanitario, ma il tempo era peggiorato notevolmente e l'elicottero della Protezione Civile non poteva più al momento portare altre squadre in quota per il necessario supporto tecnico.
Era subito stata ipotizzata l'alternativa di salire a piedi, il Soccorso Alpino del Veneto ieri durante le fasi di soccorso aveva spiegato:
"La grotta, ancora poco conosciuta perché è in esplorazione, presenta una strozzatura dalla quale non si sa se la barella potrà passare con il ferito e quanto sarà necessario allargarla. Dal Veneto a breve partiranno anche un tecnico disostruttore e una seconda squadra comprendente due medici".
Ferito stabilizzato
Verso le 22 erano ritornate a valle le prime squadre di soccorritori del Soccorso Alpino Friuli Venezia Giulia della stazione Valcellina che erano arrivate a quota 2000 prima delle 15 nei pressi della grotta Buca Mongana dove si trova lo speleologo ferito. A dare loro il cambio erano giunti sei soccorritori speleologi del Soccorso Alpino FVG, tra cui un disostruttore, quattro tecnici dal Veneto e due dal Trentino e altri rinforzi specializzati.
Il ferito era stato poi stabilizzato e si trovava in compagnia di uno dei due compagni di esplorazione che erano con lui, il padre, mentre l'altro compagno, il fratello, era uscito dalla grotta ed era stato portato a valle.
Il salvataggio
E' stato salvato questa mattina, lunedì 5 luglio 2021 lo speleologo di Roveredo in Piano. Lo han tenuto al riparo dalla pioggia fino a poco dopo le sei del mattino a cinque metri dall'uscita, mentre il padre è stato fatto uscire e ha atteso a Casera Lodina quando è arrivato il cambio degli speleologi.
La grotta si è rivelata più complessa del previsto perché costituita da serie di pozzi dei quali l'ultimo in alto molto franoso, quello in cui doveva avvenire la distruzione. Il ferito era a sette metri sotto la strettoia e non poteva essere spostato perché non c'era spazio dunque il lavoro dei disostruttori è stato fatto valutando attentamente l'allargamento per evitare che cadessero pezzi all'interno addosso al ferito.
Si è poi deciso, con la valutazione dei medici, di portarlo fuori senza barella, appeso al pannolone/ imbragatura - alle 1.40 era fuori dalla strettoia - dal momento che presentava solamente un braccio rotto e ferite al volto, senza danni o lesioni a schiena e arti inferiori.
L'elisoccorso regionale lo ha prelevato per portarlo a valle. Gli altri materiali e tutto il personale del Soccorso speleologico arrivato in quota a 2000 metri verrà evacuato con l'elicottero della Protezione Civile.