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Tragedia Marmolada: tre vittime e sette dispersi sono veneti

Il presidente del Veneto Zaia dopo il sopralluogo a Canazei con Draghi: "Toccante l'incontro con i familiari".

Tragedia Marmolada: tre vittime e sette dispersi sono veneti
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Il primo bilancio che vede 3 vittime venete identificate con certezza e 7 dispersi. Il commovente incontro con i familiari di Zaia e Draghi. E i numeri impressionanti: 300.000 metri cubi la stima del materiale distaccatosi.

Tragedia Marmolada: tre vittime e sette dispersi sono veneti

"Il Veneto paga una situazione pesante per questa tragedia della Marmolada: 3 vittime identificate e 7 persone disperse. Insieme al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e ai presidenti delle province di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher, abbiamo avuto un incontro qui a Canazei con alcuni familiari, un momento toccante. Questo è un altro dramma che non pensavamo di affrontare. Stiamo ospitando nelle nostre strutture ospedaliere tre feriti, a Belluno, Feltre e Treviso. Spero che certi numeri si fermino qui".

Questo il commento a caldo del presidente del Veneto, Luca Zaia, sull'immane tragedia del ghiacciaio della Marmolada, che al momento vede 7 morti accertati e almeno una quindicina di dispersi (oltre ai feriti ricoverati in vari ospedali, tra cui uno in prognosi riservata a Treviso).

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Intanto le ricerche continuano e continueranno anche nei prossimo giorni. Vista la pericolosità del sito si procede con droni e in caso di ritrovamenti con elitrasporto per il tempo minimo necessario al recupero.

"300.000 metri cubi la stima del materiale distaccatosi - il post dell'assessore alla Protezione civile del Veneto, Gianpaolo Bottacin - Da una prima valutazione speditiva, tratta da foto aeree prese nelle ore immediatamente successive al crollo, comparate con le immagini del catasto ghiacciai di ARPAV, che rappresentano la condizione precedente, si stima una fronte del crollo nell'area di distacco di circa 90 metri di lunghezza, per un'altezza massima di 40 m, per un volume complessivo di materiale crollato stimato in circa 300.000 m3, che hanno percorso un dislivello massimo di circa 700 m (da quota 3200 m a quota 2500 m circa, quota stimata di arresto delle lingue detritiche).

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