Lavoro

Acc Borgo Valbelluna, Donazzan dopo il Consiglio di sorveglianza: "Urgente incontro al Mise"

L'assessore regionale al Lavoro: "Sono estremamente preoccupata per la situazione che, invece di migliorare, sta peggiorando".

Acc Borgo Valbelluna, Donazzan dopo il Consiglio di sorveglianza: "Urgente incontro al Mise"
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Così l’Assessore al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, interviene al termine del Consiglio di Sorveglianza socio istituzionale dell’azienda Wanbao ACC di Borgo Valbelluna convocato dal sindaco del Comune bellunese.

Acc Borgo Valbelluna

“Sono estremamente preoccupata per la situazione che, invece di migliorare, con l’accompagnamento di strumenti che il Governo aveva immaginato, sta peggiorando. Non abbiamo ancora risposte certe e il fatto che le due manifestazioni d’interesse di una gara aperta, abbiano solo portato ad una prima fase di verifica di un possibile interesse, è un elemento che impone oggi alla parte pubblica, al Ministero dello Sviluppo Economico in primis, di sostenere convintamente ACC”.

Così l’Assessore al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, interviene al termine del Consiglio di Sorveglianza socio istituzionale dell’azienda Wanbao ACC di Borgo Valbelluna convocato dal sindaco del Comune bellunese, al quale l’Assessore ha partecipato assistita dall’Unità di Crisi Aziendali della Regione del Veneto.

“Sono convinta, come il Ministero dello Sviluppo Economico, che ci sia bisogno di un investitore privato e che questo vada ricercato – sottolinea ancora -, ma so anche che si fa fatica a vendere un’azienda e a trovare un acquirente se tale realtà imprenditoriale non viene rafforzata e resa appetibile per il mercato. Invece, quel che è accaduto ad ACC nel tempo, e nell’ultimo periodo in particolare, è stato un indebolimento: prima depredata dai fondi, poi indebolita dagli investitori cinesi, anche attraverso la sottrazione di importanti fette di mercato e la sostituzione la catena dei fornitori locali, andando all’estero”.

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“Il Commissario Castro – evidenzia l’Assessore regionale al lavoro del Veneto - ha svolto un lavoro straordinario di recupero di clienti che ha portato, addirittura, ad una situazione di crescita fino a poco tempo prima insperata. Lavoro che è stato in buona parte vanificato per l’assenza di finanza indispensabile per la valorizzazione degli asset in prospettiva della vendita, anche rinunciando a commesse”.

“Il paradosso – prosegue - è che oggi ad un’azienda in amministrazione straordinaria, quindi controllata dallo Stato, che potrebbe produrre molto di più, anche in prospettiva di una sostenibilità economica, in un momento in cui il mercato chiede di ritornare ad una produzione europea e, quindi, anche italiana, non viene data la possibilità di farlo fino in fondo. Altro paradosso è che questa aziende detiene progetti di rilevanza strategica di nuove tipologie di prodotto non implementabili attraverso le risorse finanziarie previste dalla Legge Prodi, in considerazione di un incomprensibile atteggiamento dilatorio rispetto all’autorizzazione da parte della Commissione Europea. Commissione le cui autorizzazioni, anche alla luce della crisi pandemica, non sono mancate verso numerose altre aziende di altri territori”.

L'assessore: "Urgente incontro al Mise"

L’Assessore, che ha seguito l’intera vicenda di ACC attraverso l’Unità di Crisi aziendali della Regione del Veneto, ricorda di avere contribuito a fornire ipotesi di soluzioni tecniche anche suggerendo il possibile intervento di aziende di Stato come già accaduto in altri territori anche vicini a noi.

“Oggi è urgente un incontro al MISE – conclude, infine, l’Assessore regionale al lavoro -. Non possiamo più ricevere risposte di successivi approfondimenti. Oggi si deve decidere di aiutare ACC. Non ci sono soluzioni diverse. Si deve decidere di aiutare ACC affinché possa trovare un investitore privato che un domani possa acquistarla e sostenerla”.

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